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Fintech, come le nuove tecnologie stanno cambiando la finanza

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“Il Fintech, cioè l’applicazione delle nuove tecnologie informatiche alla finanza, è un fenomeno in grado di cambiare i modelli di business dell’intero settore”. Lo ha detto Andrea Beltratti (in foto), direttore accademico dell’Executive Master in Finance della SDA Bocconi durante il primo seminario di FintechLab,un’iniziativa organizzata in collaborazione con State Street, uno dei colossi mondiali nel settore banca depositaria, per permettere agli allievi del Master di conoscere il mondo dei robo advisor, dei big data, dell’Internet of things e delle nuove App di pagamento per i cellulari. FintechLab si articola in otto seminari, il primo dei quali si è svolto il 9 giugno nell’aula Magna dell’università Bocconi. “La filosofia formativa del master” ha continuato Beltratti durante la sua relazione introduttiva “si basa sull’applicazione di metodi rigorosi a fenomeni interessanti, con l’obiettivo di trasformare la conoscenza in azione e il fintech è un ambito ideale per farlo”.

ECONOMIA E BIOLOGIA

Akbar Sheriff, capo di State Street Global Services per il Regno Unito, ha sostenuto che la teoria degli equilibri punteggiati del biologo Stephen Jay Gould, nata per descrivere l’evoluzione delle specie viventi, sia applicabile anche ai cambiamenti in corso nell’economia. “Per un lungo periodo” ha spiegato “il sistema finanziario ha continuato a funzionare sempre nello stesso modo. Ora, con le nuove tecnologie, c’è una sorta di salto evolutivo, una rottura dell’equilibrio, sopravviveranno solo le istituzioni e gli operatori che sapranno adattarsi.” Le nuove tecnologie, infatti, permettono a chiunque di effettuare operazioni come i trasferimenti di denaro, che prima venivano svolte solo agli sportelli bancari.

LA BANCA DEL FUTURO SARÀ OLISTICA

“La chiave della sopravvivenza delle banche, in un mondo in cui i prodotti finanziari si comprano online, sta nel fornire consulenza su tutti gli aspetti della gestione delle finanze: investimenti, assicurazioni, dare e ricevere prestiti e crearsi un fondo per la vecchiaia”, ha detto Paolo Sironi, specialista in Wealth Management and Investment Analytics dell’IBM. E ha usato un termine di moda: “olistico”, nel senso che la Banca deve conoscere  il più a fondo possibile tutti gli aspetti della vita del cliente, per indicargli come utilizzare al meglio i propri risparmi. “Il valore aggiunto di una banca” ha proseguito “consisterà sempre di più nella conoscenza dei processi finanziari che i suoi dipendenti sapranno mettere a disposizione dei clienti. Il rapporto con la Banca sarà “conversational”, cioè basato sul “ragionare insieme”e questo creerà un legame personale tra il bancario e il cliente”.

COME TRASFORMARE I DATI IN PROFITTI

Rick Lacaille, Global Chief Investment Officer di State Street Global Advisors, ha trattato l’argomento dei Big Data. Internet consente di raccogliere enormi quantità di dati, ma come utilizzarli, ad esempio, per far funzionare al meglio un robo advisor, cioè un algoritmo che indica quali azioni o obbligazioni sia meglio acquistare? “L’importante – ha spiegato – è che i dati siano elaborati in base a solide teorie economiche e finanziarie. È così anche in fisica: Einstein è partito da una teoria e poi i fisici sperimentali hanno trovato i dati che l’hanno confermata”.

COSA STA SUCCEDENDO IN ITALIA

La seconda parte del seminario consisteva in un dibattito moderato da Andrea Cabrini, direttore di Class-NBC, tra Angelo D’Alessandro, fondatore di Buddybank®, la nuova banca digitale del Gruppo Unicredit, Massimo Mazzini, responsabile marketing e sviluppo commerciale di Eurizon Asset Management e Elisabetta Torri, responsabile dei Sistemi Informativi di Poste Vita.

NEL NOSTRO PAESE IL FATTORE UMANO RIMANE AL CENTRO

Cabrini ha introdotto l’argomento ricordando che il Fintech ridurrà del 50% gli addetti al settore finanziario nei prossimi 10 anni. Tuttavia, Torri ha spiegato che in Italia il settore assicurativo è ridottissimo e quindi ha immense possibilità di crescita. Poste Vita progetta di investire sulla domotica e sulla telematica, diffondendo nelle case apparecchi analoghi alle black box utilizzate dalle assicurazioni auto per evitare errori e frodi nelle richieste di risarcimento. Secondo Maurizio Mazzini, la figura del consulente finanziario, in Italia resterà centrale, anche se questo utilizzerà i robo advisor come supporto nel consigliare gli investimenti ai clienti. Per D’Alessandro, le start up finanziarie sono più uno stimolo che un ostacolo, per le banche tradizionali. La novità più dirompente nei prossimi anni? Le app per pagare qualsiasi prodotto o servizio direttamente attraverso il cellulare, senza bisogno di usare una carta di credito.

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