Lunedì 26 giugno si è rinnovato nella Galleria Alberto Sordi in piazza Colonna a Roma il tradizionale appuntamento di Formiche con gli Aperithink. L’evento ha ospitato un dialogo di Integratori culturali dal titolo “La grande bellezza (digitale)” cui ha partecipato Giorgia Abeltino, direttrice Public Policy del Google Cultural Institute.
IL RUOLO DELL’ECONOMIA DIGITALE NELLA CULTURA
Nella serata, Abeltino ha parlato con il fondatore di Formiche Paolo Messa di Google Arts & Culture, una piattaforma digitale che offre contenuti provenienti da musei e archivi che hanno collaborato con Google Cultural Institute per rendere disponibile online i tesori culturali del mondo. L’idea è venuta a un ingegnere che ha pensato di combinare il know-how delle istituzioni culturali con il digitale per rendere facilmente accessibile a tutti il patrimonio culturale mondiale. Dopo il lancio di sei anni fa, le collaborazioni di Google con musei e archivi hanno raggiunto oggi quota 1200.
Una ricerca condotta dall’Oxford Economic Institute nel 2013 ha esplorato quale fosse l’impatto dei contenuti culturali online sul turismo in Europa. I dati raccolti hanno dimostrato che il 50% delle persone che pianifica un viaggio in Italia conduce delle ricerche online e circa il 30% prende decisioni sulla base dei contenuti culturali che trova. L’Italia, in particolare, si posiziona al secondo posto in Europa come destinazione turistica di viaggiatori che effettuano queste ricerche. Tuttavia, l’Oxford Economic Institute rivela che sono pochi i siti che rispondono alla domanda di contenuti culturali online degli utenti. Questo significa che, ha commentato Abeltino, è necessario ampliare l’offerta culturale online per avere un impatto economico positivo sull’economia italiana.
IL DIGITALE COME OPPORTUNITÀ ECONOMICA
Per stimolare la crescita, Abeltino ha in particolare insistito che è necessario educare le imprese all’utilizzo del digitale. Ciò consentirebbe non solo di conquistare più facilmente mercati diversi da quello nazionale, ma anche di creare nuove micro-multinazionali. Per questo il governo italiano, secondo la direttrice Public Policy del Google Cultural Institute, dovrebbe promuovere maggiormente la cultura e l’educazione digitale nel nostro paese.
A trarne vantaggio sarebbero anche le aziende che utilizzano i cosiddetti big data. Come ha recentemente osservato l’Economist, possedere un ingente numero di dati potrebbe permettere di incrementare i ricavi aziendali monopolizzando il mercato. Per Abeltino, però, è importante che le imprese abbiano la capacità di processare quei dati così da renderli interessanti e utili per le loro attività a qualsiasi livello operino.
L’EDUCAZIONE DIGITALE PER RIDURRE I RISCHI ONLINE
Se da un lato il digitale offre numerose opportunità, dall’altro sono anche noti i numerosi rischi in cui ci si può imbattere stando “connessi”. A tal riguardo, fortemente dibattute sono in questo momento soprattutto le fake news. Abeltino ha spiegato che Google, seguendo la propria logica di business, non crea ma organizza informazioni con l’interesse che siano corrette e rispondenti alle necessità dell’utente, nel pieno rispetto della libertà di informazione. Per quanto sia difficile, se non “impossibile”, sconfiggere le fake news, secondo la direttrice Abeltino si può rispondere e reagire a questo fenomeno. In tal senso, Google ad esempio lavora con la società civile e le società terze attraverso il fact checking, o decide di non pubblicizzare siti che presentano misrepresenting contents. Rimane, però, l’educazione digitale, per sviluppare il senso critico, la chiave fondamentale per aumentare le opportunità e diminuire i rischi sia per gli individui che per le imprese.
Guarda qui le fotografie scattate da Umberto Pizzi all’Aperithink di Formiche dello scorso 26 giugno al Ristorante Galleria, all’interno della Galleria Alberto Sordi in piazza Colonna a Roma.