Una “salutare decentralizzazione”, nelle parole di Papa Francesco, è l’obiettivo della riforma della Curia che viene discussa dal Consiglio dei Cardinali, che si è riunito dall’11 al 13 giugno, portando avanti i discorsi già avviati.
In particolare, è stato proposto una sorta di maggiore coinvolgimento dei laici e delle chiese locali nelle consultazioni che precedono la nomina di un vescovo, e anche la possibilità di trasferire alcune facoltà dei dicasteri romani ai vescovi locali o alle conferenze episcopali.
Come spiega Greg Burke, (nella foto), direttore della Sala Stampa della Santa Sede, si tratta di proposte molto specifiche. Per esempio, di trasferire alle chiese locali le competenze sull’autenticazione delle reliquie, di spostare dalla Congregazione del Clero alle Chiese locali la decisione di ordinare sacerdote un diacono permanente non sposato, o – sempre per quanto riguarda i diaconi – la possibilità per un diacono rimasto vedovo di passare a nuove nozze o di essere ordinato sacerdote.
In generale, si continua il processo di revisione di quella che dovrebbe essere la nuova Costituzione apostolica, rinnovando le funzioni e la composizione della Curia Romana. Al momento, le riforme hanno riguardato soprattutto il ramo economico e quello delle comunicazioni.
Infatti c’è il Cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, che aggiorna sui lavori della sua segreteria, racconta di come sono state pianificate le risorse economiche e del monitoraggio delle spese per i primi tre mesi del 2017, annunciando che a breve inizierà il processo per il budget 2017.
E c’è monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, che aggiorna su come procedono i cambiamenti nel comparto media e sui progetti in fase di realizzazione.
Già delineati i dicasteri per il Servizio allo sviluppo umano integrale e laici, famiglia e vita – sebbene gli organigrammi non siano ancora completi, e del primo ancora non sia stato reso noto il nome del segretario – i cardinali consiglieri continuano la discussione sugli altri dicasteri.
In particolare – si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede – “i Cardinali hanno fatto ulteriori considerazioni su diversi Dicasteri della Curia, in particolare sulla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Hanno studiato e riletto testi proposti da sottoporre al Santo Padre riguardanti il Dicastero per il Dialogo Interreligioso; il Dicastero per le Chiese Orientali; il Dicastero per i Testi Legislativi; e tre tribunali: la Penitenzieria Apostolica, il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e il Tribunale della Rota Romana”.
L’eventuale riforma dei tribunali è stata chiamata, durante uno degli incontri, la diaconia della giustizia.
Assente dal Consiglio il Cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, che presiede anche la Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. Solo un piccolo intervento per lui: ci sarà al Concistoro del 28 giugno.
Mentre il Papa non ci sarà al prossimo Consiglio dei Cardinali, o perlomeno non lo seguirà dalle prime battute: la riunione è prevista dall’11 al 13 settembre, e il Papa tornerà dal suo viaggio in Colombia proprio l’11 settembre, a metà giornata.
(Articolo tratto da Aci Stampa)