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Tim, Wind-Tre, Vodafone e Fastweb. Ecco cosa rischiano dopo la decisione del Garante Cardani

Sanzioni agli operatori di telefonia che non rispettano l’obbligo di cadenza mensile della fatturazione. È quanto deciso dall’Autorità per le comunicazioni (Agcom) presieduta da Angelo Cardani, (nella foto), che ha “deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche”, si legge in una nota.

LA NOTA DEL GARANTE

“Al fine di garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti, nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione”, con una delibera del marzo scorso, l’Autorità aveva infatti stabilito, ricorda la nota, “che per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli”. Al termine delle verifiche effettuate da Agcom, però, “è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera dell’Autorità”.

IL GIUDIZIO DELL’ADUSBEF

Fatturare le bollette ogni 28 giorni invece che 30 significa pagare “in un anno 13 mensilità invece che 12, con un incremento dell’8,6% rispetto al passato, ed un aggravio tangibile di ben 35 euro l’anno per ogni famiglia su un consumo medio telefonico”. È la denuncia dell’Adusbef che chiede di sanzionare “duramente” gli operatori che hanno adottato questa prassi, restituendo i soldi “surrettiziamente incassati”. Il governo, afferma in una nota l’associazione dei consumatori dopo la decisione dell’Agcom di adottare delle sanzioni, “dovrebbe intervenire per legge a tutela delle famiglie, anche sbloccando la legge sull’azione collettiva, primo firmatario Alfonso Bonafede (M5S), un formidabile deterrente contro gli abusi di mercato, approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati il 3 giugno 2015, ma bloccata al Senato”.

LE ATTESE DEL CODACONS

Il Codacons è pronto alla class action contro gli operatori telefonici e le pay-tv che non abrogheranno le fatturazioni a 28 giorni e si rifiuteranno di restituire i soldi agli utenti. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando la decisione dell’Agcom di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni. “Bene l’avvio dei procedimenti, ma la sanzione deve essere pesantissima ed esemplare, perché solo così ci sarà la funzione deterrente indispensabile per costringere gli operatori a rispettare i diritti dei consumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi – non solo. I gestori e le pay-tv che hanno introdotto bollette a 28 giorni dovranno restituire le maggiori somme pagate dagli utenti a causa dei metodi di fatturazione fuorilegge. In caso contrario sara’ inevitabile la class action del Codacons contro le aziende”.

 



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