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Tutti i commenti al discorso del re Filippo VI sul referendum in Catalogna

Chi sperava in un discorso conciliante e moderato da parte del Re di Spagna è rimasto deluso. Ieri alle 21:00, due giorni dopo il referendum (non vincolante) sull’indipendenza della Catalogna, Filippo VI ha inviato un messaggio dall’ufficio del Palazzo della Zarzuela agli spagnoli: ha accusato il governo catalano di collocarsi al margine del diritto costituzionale e dell’ordine democratico, colpendo in questo modo l’unità del Paese. “La condotta irresponsabile dei leader catalani – ha detto – può mettere a rischio la stabilità economica e sociale della Catalogna e di tutta la Spagna […] È responsabilità dello Stato difendere l’ordine costituzionale”. Secondo il Re, la decisione di svolgere la consulta “viola sistematicamente le leggi, dimostrando una slealtà inammissibile verso i poteri dello Stato […] Hanno minato l’armonia e la convivenza nella società catalana”. Nessun riferimento invece per i fatti di violenza avvenuti nello scontro degli elettori con le forze dell’ordine.

LA SOLIDARIETÀ DEL RE FILIPPO VI

Per la monarchia spagnola la situazione politica in questo momento è di “estrema gravità”. Nonostante le autorità abbiano violato i principi democratici dello Stato di diritto, secondo il Re sarà garantito lo statuto di autonomia e autogoverno della Catalogna: “Non siete soli – ha detto Filippo VI -, avete la nostra solidarietà e la garanzia dello Stato di diritto”.

L’UNITÀ DI SPAGNA E LA BANDIERA EUROPEA

Il discorso che Filippo VI ha letto era di quattro pagine, ed è era registrato, come accade durante i tradizionali messaggi natalizi. Dietro di lui, c’erano la bandiera della Spagna e dell’Unione europea. La stampa spagnola ha sottolineato l’espressione di serietà del Re durante il discorso e il movimento delle mani, in alcuni momenti con il pugno chiuso, in segno di forza. Filippo VI non si era riferito al referendum sull’indipendenza catalana il 13 settembre, alla cerimonia del Premio Nazionale di Cultura 2016 a Cuenca. In quell’occasione aveva detto: “Prevarrà su qualsiasi frattura la convivenza democratica […] I diritti che appartengono agli spagnoli saranno rispettati”.

LE CRITICHE DEL SINDACO DI BARCELLONA

Non ha usato mezzi termini il sindaco di Barcellona, Ada Colau, per criticare il messaggio del Re. “Nessuna soluzione. Nessun riferimento ai feriti. Nessun appello al dialogo. Discorso irresponsabile e indegno di un capo di Stato”, ha scritto su Twitter l’esponente di Podemos. Il coordinatore di Catalunya en Comú e portavoce di En Comú Podem al Congresso, Xavier Domènech, ha scritto, sempre su Twitter: “Un capo di Stato che nessuno ha votato sostenendo ampiamente il Partito Popolar. Fine della Monarchia”. Il ministero degli Interni ha inviato un fascicolo alla Procura con le dichiarazioni di Colau sul Re.

E LA STRADA DEL DIALOGO?

Iodia Mendia, segretaria del Partito Socialista di Euskadi-Euskadiko Ezkerra, ha lamentato che il Re non facesse un invito chiaro al dialogo in Catalogna. La leader dei socialisti baschi ha detto che Filippo VI ha perso una grande opportunità, inviando un messaggio “ai tanti catalani che non sono indipendentisti e hanno sofferto molto domenica scorsa”. “Il Re – ha detto la politica in un’intervista – ha eseguito una parte del ruolo istituzionale, ma è mancato un richiamo al dialogo, perché noi rivendichiamo che la legge è la base della democrazia, ma lo è anche il dialogo politico. Ed è quello che è mancato questi anni e per questo motivo siamo arrivati a questa situazione”. Inoltre, ha detto che il governo di Mariano Rajoy non può nascondersi dietro la figura del Re.

LA MOSSA DEL RE (IN SCACCHI) 

In un’intervista con Spunitk, Esteban Actis, professore di Affari esteri internazionali all’Università Nazionale di Rosario, le parole di Filippo VI sono una dimostrazione di un blocco di forza in Spagna: “Usando una metafora di scacchi, quando si muove il Re è perché si è in difficoltà. In questo caso, il messaggio del Re Filippo VI è una novità e dimostra l’urgenza che ha il governo di Mariano Rajoy di trovare un certo consenso con le forze politiche principali del Paese – soprattutto con il Psoe – e la monarchia”. In questo messaggio del Re, il primo straordinario da quando è stato incoronato Filippo VI, si sta cercando di rafforzare la tesi del governo della difesa dello Stato diritto e l’unità del Paese.


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