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Ecco le ultime mattane di Nicolás Maduro in Venezuela

Vent’anni di carcere, revoca dell’iscrizione elettorale e pure della concessione di trasmissione di radio-tv. Il governo del presidente venezuelano Nicolás Maduro non fa sconti a chi – secondo la sua personale versione – promuove l’odio. L’Assemblea Nazionale Costituente ha approvato mediante un decreto legge la scorsa settimana una nuova normativa, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, chiamata “Legge contro l’Odio, per la Convivenza Pacifica e la Tolleranza”. La legge è stata esplicitamente richiesta dal presidente Maduro per combattere la “guerra fascista dell’opposizione” e porre fine ai messaggi d’intolleranza, violenza e razzismo di chi si oppone al governo.

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UNO STRUMENTO PER LA REPRESSIONE?

Secondo il presidente Maduro, questi messaggi di odio sono stati la scintilla che ha provocato più di 120 morti durante le proteste dell’opposizione venezuelana tra aprile e giugno del 2017. I leader dell’opposizione, invece, sostengono che si tratta di una legge che cerca di dare legittimità alla repressione criminalizzando lo scontento popolare. Ancora non è chiaro chi e come determinerà cos’è odio o quando un messaggio evidenzi intolleranza.

LE SANZIONI CONTRO I SOCIAL NETWORK

Il presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente, Delcy Rodríguez, ha spiegato che la nuova legge non fa distinzioni tra persone, gruppi d’individui, mezzi di comunicazione, rappresentanti giuridici di social network o partiti politici. “Per i social network – ha spiegato Rodríguez, ex ministro degli Affari Esteri – ci saranno anche regole specifiche. È vietata la diffusione e promozione di messaggi di odio, i cui contenuti – compresi quelli che incitano alla guerra e all’intolleranza – devono essere ritirati entro sei ore. In caso contrario, ci saranno delle pesanti sanzioni”. Rodríguez ha detto che con questo strumento legale il governo vuole fermare la pratica dell’intolleranza nel Paese per garantire una convivenza pacifica tra i venezuelani.

CARCERE E MULTE PER CHI “ODIA”

La “Legge contro l’Odio” è molto generica: indica che qualsiasi emittente di radio o di televisione che trasmetta messaggi che costituiscono propaganda a favore dell’odio razziale, religioso o politico – a discrezione delle autorità statali – sarà sanzionato con la revoca delle concessioni di trasmissione. La legge considera reato di odio anche le discriminazioni per l’identità sessuale. Inoltre, ci saranno condanne tra 10 e 20 anni di carcere per i responsabili. Sono previste multe contro i rappresentanti giuridici dei social network e i siti web, così come sanzioni di oltre il 4 per cento del patrimonio fiscale per le persone fisiche che violino la “Legge contro l’Odio”.

UN ARMA CONTRO I PARTITI POLITICI

“I partiti che promuovono il fascismo, l’intolleranza o l’odio nazionale, nonché la discriminazione razziale, etnica, religiosa, politica, sociale, ideologica o sessuale […] o qualsiasi altra forma di odio e violenza, resteranno al margine dell’iscrizione del Consiglio Nazionale Elettorale e non potranno partecipare a nessun tipo di processo elettorale”, si legge nella nuova normativa. Il governo potrà revocare l’iscrizione dei partiti in qualsiasi momento, se le autorità ritengano che non sia rispettata la legge. Per il 2018 sono previste le elezioni presidenziali e, secondo gli ultimi sondaggi indipendenti, il 95 per cento della popolazione è scontenta della gestione del governo socialista.

Per Maduro si tratta di “un cammino verso la spiritualità” e un omaggio alle persone che sono morte durante le proteste. “Sono loro gli unici colpevoli – ha insistito il capo di Stato -. Con la legge contro l’odio eviteremo che queste situazioni si ripetano”.


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