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Come come cambierà Enel. Parla Starace

Dividendi, investimenti, digitalizzazione, de carbonizzazione. Sono alcuni degli aspetti toccati oggi dall’amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace, nel corso dell’incontro a Londra con gli analisti. Ecco le novità salienti, tra numeri, obiettivi e previsioni, dalle parole del capo azienda del gruppo energetico che ha illustrato il nuovo piano strategico del colosso partecipato dal Tesoro.

DIVIDENDI

Enel conferma per il 2018 e il 2019 la politica dei dividendi con un pay-out del 70%, prevedendo il medesimo pay-out anche per il 2020, sempre con riferimento all’utile netto ordinario di gruppo. Lo annuncia il gruppo elettrico presentando il nuovo piano strategico. Per l’esercizio 2018, inoltre, è stato introdotto un dividendo minimo per azione di 0,28 euro. Pertanto, con riferimento ai risultati dell’esercizio 2018, si prevede che Enel corrisponda l’importo più elevato tra: un dividendo di 0,28 euro per azione e un dividendo per azione basato sul pay-out del 70%

CESSIONI

Nei prossimi tre anni, l’Enel prevede di cedere ulteriori asset esistenti per 3,2 miliardi di euro, principalmente focalizzandosi su impianti di generazione da fonte termoelettrica e uscendo da paesi non strategici. Lo annuncia il gruppo elettrico, aggiungendo che prevede di investire 2,3 miliardi nell’acquisizione di partecipazioni di minoranza, 2 miliardi in acquisizioni nel business delle Reti e di e-Solutions e 400 milioni in equity partnership.

La prevista allocazione di fondi per l’acquisizione di partecipazioni di minoranza risulta pari a 2,3 miliardi di euro nel periodo 2018-2020, in aumento di 300 milioni di euro rispetto al piano precedente. Considerati i 500 milioni di euro gia’ impiegati nel 2017, l’obiettivo di investimento complessivo in acquisto di partecipazioni di minoranza e’ pari a 2,8 miliardi di euro nel periodo 2017-2020. In linea con il precedente piano strategico, la priorità del gruppo continua ad essere focalizzata nell’acquisto di partecipazioni di minoranza in Sud America. Tuttavia, il gruppo si riserva la possibilità di effettuare l’acquisto di azioni proprie per un importo complessivo fino a 2 miliardi di euro, in attuazione dell’autorizzazione, valida sino al novembre 2018, rilasciata dall’assemblea degli azionisti di Enel del 2017. Enel prevede, inoltre, di proseguire nella riduzione del numero di società operative in Sud America, con l’obiettivo di raggiungere meno di 30 società operative nella regione entro il 2020, a fronte delle 53 societa’ presenti a fine 2017. Nell’arco di piano, il gruppo prevede anche di semplificare ulteriormente gli assetti proprietari delle controllate di Enel Ame’icas, Enel Romania ed Enel Investment Holding.

CONSUMI

L’Enel nel piano 2018-2020 punta su un aumento dei consumi e, quindi, si concentra sulla filosofia della “attenzione al cliente”. L’obiettivo finanziario è di generare 3,3 miliardi di euro di Ebitda nel 2020 (+32% rispetto al 2017) e, in particolare, nel settore retail del gas e dell’elettricita’ si prevede che il gruppo raggiunga una crescita del 21% dell’Ebitda a 2,9 miliardi di euro nel 2020 rispetto a 2,4 miliardi di euro nel 2017, incrementando i volumi complessivi venduti di oltre il 30%. Nello specifico, si prevede che la crescita nel settore retail del gas e dell’elettricità provenga principalmente da un incremento del 33% dei volumi sul mercato dell’energia non regolamentato, principalmente in Europa; margini unitari stabili sulla vendita di elettricità nel mercato non regolamentato; una riduzione del 30% nei costi unitari complessivi per cliente.

CARBONE

Per l’addio al carbone entro il 2025, così come previsto alla Strategia energetica nazionale, “abbiamo la direzione ma non ci sono stati dati gli strumenti per arrivare all’obiettivo in maniera efficace”. Lo ha sottolineato l’ad dell’Enel, Francesco Starace, nell’incontro con gli analisti, aggiungendo che la misura “teoricamente e’ fattibile, sette anni bastano appena appena”, ma sul come farlo “spetta a questo governo o al prossimo deciderlo”.

LA DIGITALIZZAZIONE

Nel triennio 2018-2020 l’Enel investirà in digitalizzazione 5,3 miliardi di euro, contro i 4,7 del piano precedente, che si prevede che possano produrre 1,9 miliardi di incremento cumulato dell’Ebitda nel periodo, di cui 900 milioni solo nel 2020. Lo annuncia il gruppo elettrico presentando il nuovo piano strategico. Circa il 60% della crescita sara’ assicurata da un aumento dei margini e il 40% dalla riduzione dei costi operativi su base cumulata, garantendo cosi’ “rendimenti solidi e a due cifre sugli investimenti”.

Gli investimenti complessivi del periodo saranno pari a 24,6 miliardi (in aumento di 500 milioni di euro rispetto al piano precedente), che comprendono 3,4 miliardi per il modello BSO (“Build, Sell and Operate”). Il gruppo prevede un mix del 30%-70% tra investimenti in manutenzione e investimenti per la crescita nel periodo, in miglioramento rispetto al piano precedente: in particolare, sono attese una riduzione del 20% degli investimenti in manutenzione a 2 miliardi di euro nel 2020, rispetto a 2,5 miliardi di euro nel 2017, al netto delle connessioni di rete e nonostante la crescita del portafoglio di asset e una riduzione del 3% dei costi operativi a 8,3 miliardi di euro, rispetto a 8,6 miliardi nel 2017 in termini nominali, pari a una riduzione di 1,2 miliardi di euro in termini reali, di cui 500 milioni derivanti dagli investimenti nella digitalizzazione. Proprio il piano di digitalizzazione degli asset genererà una crescita aggiuntiva degli investimenti nei settori delle Reti e del Retail tramite e-Solutions, che riguardera’ principalmente i contatori intelligenti, il controllo da remoto e la connettività dei sistemi, oltre agli investimenti nella digitalizzazione dell’engagement dei clienti e la promozione di una forza lavoro più orientata alla digitalizzazione. Per le reti gli investimenti per la crescita dovrebbero raggiungere circa 4,7 miliardi di euro cumulati in tre anni, principalmente nella digitalizzazione degli asset. Si prevede che il numero di contatori intelligenti installati salirà a 47,9 milioni, di cui 17,4 milioni di seconda generazione, con un aumento di 2 milioni di clienti finali che dovrebbero cosi’ raggiungere 67 milioni nel 2020 dagli attuali 65 milioni. Per le rinnovabili gli investimenti complessivi pianificati per la crescita ammontano a 8,3 miliardi di euro, che dovrebbero consentire di realizzare una capacità totale aggiuntiva di 7,8 GW nei prossimi tre anni. Per e-Solutions, infine, gli investimenti complessivi per la crescita sono pari a 800 milioni di euro in tre anni, principalmente per l’installazione di stazioni di ricarica, piattaforme di software ed illuminazione pubblica.



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