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Chi è “Coccodrillo” Mnangagwa, possibile successore di Mugabe nello Zimbabwe

Emmerson Mnangagwa, ex vicepresidente dello Zimbabwe, aveva fatto sparire ogni traccia di sé. Conosciuto come “Il Coccodrillo”, per il suo carattere implacabile, era andato via dal Paese i primi giorni di novembre, quando è stato rimosso dall’incarico ed è cominciata la più grave crisi politica degli ultimi anni, conclusa martedì con le dimissioni del presidente, Robert Mugabe, da 37 anni al potere. Mnangagwa era accusato di essere “sleale” nei confronti del governo. Le imputazioni arrivavano dalla fazione del partito Unione Nazionale Africana di Zimbabwe-Fronte Patriottico più schierata a favore della moglie del presidente, Grace Mugabe.

L’ORA DEGLI KARANGA

Nato a Zvishavane nel 1942, Mnangagwa è un veterano della guerra d’indipendenza dello Zimbabwe. Appartiene al karanga, il gruppo etnico più grande dentro la comunità shona. Mugabe, invece, appartiene al gruppo zezuru, che ha avuto l’egemonia del potere negli ultimi quasi 40 anni.

LEADER DELL’INDIPENDENZA

Laureato in Diritto a Zambia, il “Coccodrillo” ha ricevuto addestramento militare in Cina ed Egitto. Ha frequentato la Scuola di Ideologia di Pechino guidata dal Partito Comunista Cinese. È stato torturato dalle forze della Rhodesia che dominavano lo Zimbabwe durante la colonia britannica nel 1965. È uno dei leader della guerra d’indipendenza negli anni ‘70 ed è stato spia nella guerra civile degli anni ‘80.

ARCHITTETO COMMERCIALE

Secondo un report delle Nazioni Unite del 2011, Mnagagwa è “l’architetto delle attività commerciali del partito Zanu-PF”. Dopo la guerra, Mugabe affidò al “Coccodrillo” incarichi di rilievo, tra cui i ministeri delle Finanze e della Difesa. La prima frattura con il capo di Stato è avvenuta nel 2004, quando Mnangagwa perse la segreteria dell’amministrazione del partito Zanu-PF.

Nel 2008 Mnangagwa organizzò la campagna elettorale di Mugabe: ricevette accuse di frode e violenze che hanno permesso all’ex presidente di restare al potere, nonostante la sconfitta al primo turno.

UN INTERO PATRIMONIO

Mnangagwa è uno degli uomini più ricchi del regime di Mugabe ed è stato accusato di corruzione e di avere interessi in miniere d’oro. Da quanto si legge in un documento della diplomazia americana filtrato da WikiLeaks nel 2008, ha accumulato la sua fortuna soprattutto grazie all’aiuto fornito al presidente Laurent Kabila per combattere i ribelli della Repubblica Democratica del Congo. È stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea.

LA GUERRA CON LA FIRST LADY

Mnangagwa ha svolto il ruolo di vicepresidente dal 2014. Si è guadagnato la posizione dopo una lunga battaglia politica contro Joice Mujuru, che la first lady attaccò con una dura campagna attraverso accuse di uso di “stregoneria” e di indossare “gonne troppo corte”.

Secondo alcune indiscrezioni, la destituzione come vicepresidente è stata spinta dalla first lady, che considerava Mnangagwa un ostacolo nel cammino della successione del marito. Ma i piani di Grace sono cambiati negli ultimi giorni: costretto all’esilio a novembre in Sudafrica, Mnangagwa aveva promesso di tornare e così ha fatto. Lo scorso giovedì è tornato in territorio zimbabwiano con il sostegno dei militari delle Forze Armate che hanno messo agli arresti domiciliari Mugabe. Uno dei suoi alleati principali è il capo delle Forze di Difesa dello Zimbabwe, il generale Constantino Chiwenga.

UN LEADER ABITUTATO “A DISTRUGGERE E UCCIDERE”

Secondo la stampa internazionale il nome di Mnangagwa è il più probabile per la guida della transizione politica del Paese. Il Financial Times crede che l’ex capo dei servizi di sicurezza potrebbe adottare lo stesso stile di governo autoritario del predecessore. Il “Coccodrillo” non versa lacrime ed è famoso per la durezza del suo carattere. Ha confessato che negli anni della guerra l’hanno istruito per “distruggere ed uccidere”. E così ha fatto nelle repressioni del 1983 contro i dissidenti a Marabeleland e Midlands. I bilanci, mai confermati, parlano di 20mila morti.

“È un uomo molto, ma molto crudele”, ha sostenuto un altro veterano della guerra d’indipendenza che lavorò con Mnangagwa per diversi anni. Un membro di Zanu-PF ha detto in un’intervista alla Bbc, “Tu pensi che Mugabe è cattivo, ma hai mai pensato che chi verrà al posto suo può essere ancora peggio?”. Per il ministro degli Affari esteri britannico, Boris Johnson, “nessuno vuole una transizione con un tiranno non eletto sostituito per un altro”.



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