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Aerospazio e innovazione con il ministro Calenda a Maker Faire

Scoprire e viaggiare sono le due grandi tendenze della storia dell’umanità, ma ora l’accelerazione di entrambe rischia di creare “grossi problemi”. L’esigenza è governare l’innovazione e non esserne governati. Parola di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, intervenuto oggi all’evento “Innovazione al volo” che Boeing e Airpress hanno organizzato nell’ambito della prima giornata di Maker Faire.

L’EVENTO A ROMA

Dopo il successo dell’anno scorso, con 110mila presenza, l’edizione europea di uno dei più importanti “spettacoli” al mondo sull’innovazione è a Roma fino a domenica prossima. Con Calenda, moderati dall’editore di AirpressPaolo Messa, sono intervenuti il presidente di Boeing Italia, Antonio De Palmas, e il direttore del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università La Sapienza, Paolo Guadenzi. Tra i vari padiglioni della fiera, è possibile viaggiare tra incredibili innovazioni, dalla robotica ai droni, dalle stampanti 3D all’intelligenza artificiale.

LE PAROLE DI CALENDA

“L’innovazione è un fattore che l’uomo non può fermare? Se l’uomo scopre qualcosa di nuovo che è così tanto avanti da determinare la riduzione di posti di lavoro, va fermata?”. Sono queste le domande che il ministro Calenda ha rivolto ai ragazzi accorsi a Maker Faire. “Il grande dilemma di oggi – ha detto il numero uno del Mise – è che stiamo sviluppando robot che potrebbero determinare la fine del lavoro manuale”. Eppure, “la stessa cosa si poteva dire dell’aratro quando fu inventato”. In realtà, proprio la scoperta, cioè “l’idea di spingersi in terreni sconosciuti, e viaggiare, sono le due grandi tendenze dell’umanità da quando è nata”, ha aggiunto Calenda. Il problema è che “oggi entrambe vanno a una velocità incredibile che pone diversi problemi”, su tutti, l’ipotesi di “scomparsa di lavoro manuale in 30 anni”. In realtà, proprio la gestione dell’innovazione potrebbe aprire nuovi campi. L’esempio dei robot, a cui occorre trasmettere indicazioni e insegnare movimenti, è forse quello più significativo. In questo modo, “l’innovazione tecnologica può essere una spinta di grandissima motivazione e una leva per riuscire a usare la creatività e declinarla in modo nuovo”. L’Italia può farlo, secondo Calenda. “Il settore dell’automazione – ha rimarcato – è quello in cui il nostro Paese esporta di più; il suo export oggi vale come quello dei settori moda, agroalimentare e mobili insieme”. Ciò nasce dallo shock petrolifero, che ha spinto “i produttori italiani a lavorare sulla catena di montaggio per ridurre le spese, realizzando grandi produttori di macchine che fanno oggetti”. Ora, ha concluso il ministro, “tutto questo va portato nell’era digitale”.

L’INNOVAZIONE E L’AEROSPAZIO

Tra i settori che più di tutti trainano l’innovazione c’è indubbiamente quello aerospaziale. “L’innovazione è legata intrinsecamente al concetto di aerospazio”, ha detto il presidente di Boeing Italia Antonio De Palmas. “L’aviazione – ha aggiunto – è una delle maggiori forme di innovazione nella storia dell’umanità” e il suo secondo secolo di vita (dopo il centenario festeggiato da Boeing l’anno scorso) “sarà diverso”, con due trend dominanti. Primo, “l’innovazione dei processi produttivi, su cui entrano in gioco i concetti di Industria 4.0, nuove tecnologie e digitalizzazione”. In questo, ha spiegato De Palmas, “il software è fondamentale: l’azienda che non ce l’ha è destinata a scomparire”. Ciò rappresenta “un grande cambiamento tecnologico che ci sta consentendo di risolvere la sfida dell’abbassamento dei costi di sviluppo (ndr, il costo per un nuovo programma è pari a circa 20 miliardi di dollari secondo De Palmas)”. Su questo, Boeing è “molto impegnata impegnati con nuove tecnologie che abbracciano tutto, dalla stampa in 3D alla robotica, per abbassare costi e migliorare efficienza”. Il secondo trend, ha detto il presidente di Boeing Italia, riguarda invece “l’innovazione dei prodotti che riflette l’emersione di nuovi modelli di business, dall’automazione ed elettrificazione, fino a toccare concetti forse lontani ma che si stanno avvicinando, come sistemi aerei urbani e sistemi senza pilota usati in modo sempre più pervasivo”.

Nel breve termine, l’attenzione dell’aviazione civile resta focalizzata sull’efficienza degli aerei. Ad essa si lega il passaggio “all’elettrificazione della propulsione aeronautica. Con i progressi delle batterie nell’ultimo anno – ha detto De Palmas – l’orizzonte temporale si è avvicinato per aerei piccoli regionali, per rotte inferiori ai mille chilometri con enormi vantaggi su efficienza, costo e in termini di impatto ambientale”.

L’INDUSTRIA 4.0 DI BOEING IN ITALIA

“Grandi esempi” di questi due trend sono anche in Italia, e beneficiano della collaborazione tra l’industria nazionale e Boeing, che a Maker Faire ha tra l’altro lanciato il programma di responsabilità sociale STEM for future rivolto proprio ai ragazzi delle scuole secondarie e primarie. A dimostrare come l’innovazione sia già in Italia ci sono lo stabilimento di Grottaglie di Leonardo e quello di Cameri di Avio Aero. Nel primo, ha ricordato De Palmas, “si realizzano componenti importanti del nuovo aereo 787 con materiali compositi in fibra di carbonio, quindi molto più leggeri”. Rappresentano “lo stato dell’arte della fabbricazione aeronautica e già un buon esempio di Industria 4.0”, aveva detto ad Airpress De Palmas. Nel secondo, “attraverso stampa 3D e additive manufacturing, vengono realizzate le pale e le turbine dei motori del 777 e del 787, da polveri di titanio e alluminio fino al prodotto finito”.

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