Ancora non nasce ma ha già un nome e, forse, una missione: si chiama Petro ed è la criptomoneta ideata dal presidente venezuelano Nicolás Maduro. “Con il Petro vinceremo il blocco finanziario contro il Venezuela […] Con questa moneta virtuale avanzeremo verso le nuove forme di finanziamento internazionale”, ha detto il capo dello Stato venezuelano durante la trasmissione del programma “Los Domingos con Maduro”.
UNA CRIPTOMONETA PER LA CRISI
A differenza di tutte le altre criptovalute (Bitcoin, Ether), il Petro sarà sostenuto da risorse fisiche, cioè le riserve di petrolio, oro, gas e diamanti di cui dispone il Paese. Il Venezuela non è l’unico Stato che sta cercando di diversificare la sua economia con una criptomoneta, lo stanno facendo anche Russia, Estonia e gli Emirati Arabi Uniti. Ma a differenza degli altri – che lo fanno per dare un’impronta di modernità ai loro sistemi -, il governo venezuelano vorrebbe usare il Petro per superare una crisi senza precedenti nella storia. Il Venezuela è da settimane sull’orlo del default tecnico, combatte un’inflazione di circa il 652% e una decrescita del 12%, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale.
L’OSSERVATORIO DEL BLOCKCHAIN
Maduro ha annunciato la formazione di un Osservatorio del Blockchain in Venezuela come base istituzionale, politica e giuridica per il rilancio della criptomoneta nel Paese. L’Osservatorio, che avrà una piattaforma software, sarà formato da un team interdisciplinare di 50 specialisti in tecnologia, economia, finanza, diritto e media. Sarà una dipendenza del ministero dell’Istruzione Universitaria, Scienza e Tecnologia.
IL SUPPORTO MINERALE
L’economista Andrés Giuseppe, coordinatore della Commissione economica dell’Assemblea Costituente, ha spiegato al programma Encendidos dell’emittente dello Stato venezuelano VTV che “il Petro sorge come parte di una strategia del governo nazionale per fortificare il sistema finanziario del Paese, combattere il blocco economico e accedere a nuove forme di finanziamento internazionale […] Tutto questo fa parte di un dibattito per cercare la sovranità e l’indipendenza, soprattutto nel controllo finanziario venezuelano […] Il Petro sorge come una rivoluzione all’interno delle criptomonete perché questa avrà un supporto fisico con le risorse minerali venezuelane […] La criptomoneta è la tendenza di una nuova moneta virtuale”. Garrick Hileman, storico di economia del Centro di Finanze Alternative di Cambridge, ha spiegato alla Bbc che bastano 20 minuti per creare una criptomoneta: “Ti colleghi ad internet, copi un codice software ed è pronta […] Per il Venezuela questa potrebbe essere la soluzione per alcuni problemi, offrendo la possibilità di dare una moneta più affidabile”. Ma per riuscirci il governo deve dare priorità all’onestà e la trasparenza in questo processo di riorganizzazione finanziaria.
TRATTAMENTO PRIVILEGIATO
Per Jesús Palau, capo del Dipartimento di Economia e Finanze del ESADE Business School, “l’importante però è che abbia un sostegno […] Una moneta dipende dalla qualità del Paese, non importa se è elettronica o no, e il Venezuela non sta attraversando una buona situazione […] Teoricamente il Petro è sostenuto dalle risorse minerali del Venezuela, ma quelle materie prime sono a disposizione di altri creditori dello Stato”. Palau pensa che l’unico modo è creare una specie di trattamento privilegiato, per cui gli unici che potranno avere accesso all’oro o il petrolio saranno quelli che hanno acquistato la criptomoneta venezuelana.
RAGIRARE LE SANZIONI
Dietro all’ideazione del Petro in Venezuela potrebbe esserci anche l’intenzione di aggirare le sanzioni economiche dell’amministrazione di Donald Trump. Il governo americano ha vietato le transazioni con titoli di stato venezuelano emessi dalla petrolifera statale Pdvsa, la principale fonte di entrata economica del Paese. Con il Petro queste operazioni commerciali potrebbero continuare: la principale caratteristica delle criptomonete resta l’anonimato di chi ne fa uso.