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Le dichiarazioni di Moscovici sono inaccettabili. L’Italia risponda

PIERRE MOSCOVICI

Le campagne elettorali non sono mai una passeggiata fra rose e fiori. Non lo sono dappertutto e non lo è nel nostro Paese. Possiamo certo essere imbarazzati per certe uscite sulla razza o provare biasimo per le proposte eccessivamente generose che tutti i partiti principali hanno lanciato in un impeto tutto volto a cercar consenso facile. Tutto vero. È la democrazia, con tutte le sue contraddizioni e comunque con un dibattito che vede esponenti politici e media intervenire per offrire valutazioni diverse, ad aiutare gli elettori a districarsi fra promesse ed affermazioni discutibili.

Tutto questo per dire che la lezione del commissario francese Moscovici è semplicemente irricevibile. Un uomo che rappresenta le istituzioni comunitarie non può permettersi di entrare nel merito del dibattito politico-elettorale interno commentando le ricette economiche di un partito e tanto meno può dire che “il voto italiano è un rischio politico per l’Unione europea”. È francamente inaccettabile. E c’è da auspicare che la risposta delle istituzioni italiane arrivi forte e chiara. Chi difende l’importanza del progetto europeo non può tollerare questo atteggiamento da maestrino con il dito alzato che finisce per rendere la Commissione di Bruxelles ancora più lontana dai cittadini italiani.



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