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Lo Spontini ritrovato

Rinasce sulle scene del Teatro Malibran di Venezia, per la Stagione della Fondazione Teatro La Fenice, la farsa Le metamorfosi di Pasquale ossia Tutto è illusione nel mondo, una delle quattro partiture di Gaspare Spontini ritenute perdute e ritrovate nel giugno 2016 nella Biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene (Belgio).

L’opera spontiniana, con la direzione di Gianluca Capuano e la regia di Bepi Morassi, ha debuttato in prima esecuzione in epoca moderna venerdì 19 gennaio in un nuovo allestimento del Teatro La Fenice in coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini e con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga della Provincia di Anversa.

L’opera – scritta nel 1802 per il Teatro San Moisè di Venezia, dove qualche anno dopo sarebbe avvenuto l’esordio del giovanissimo Rossini – viene presentata nella revisione critica di Federico Agostinelli per l’Edizione della Fondazione Pergolesi Spontini con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga e della Provincia di Anversa. Per la “prima” – un evento che è stato seguito da musicologici e appassionati di tutto il mondo – è giunta a Venezia una delegazione belga – guidata dal governatore della provincia di Anversa, Cathy Berx, coi Duchi D’Ursel proprietari della partitura spontiniana e i responsabili della cultura della città – e rappresentanti del Comune di Jesi, del Comune di Maiolati Spontini e della Fondazione Pergolesi Spontini. La Pro loco di Maiolati Spontini, in collaborazione con l’amministrazione comunale, organizza un viaggio per assistere alla recita del 27 gennaio.

Dopo le date veneziane, il 19, 21, 23, 25, 27 gennaio 2018 al Teatro Malibran, la farsa giocosa per musica in un atto, su libretto di Giuseppe Foppa, sarà allestita a Jesi nel Festival Pergolesi Spontini 2018.

Le quattro partiture ritrovate nel 2016 nel Castello d’Ursel in Hingene sono relative alla produzione del giovane Spontini, datata tra il 1800 e il 1806, tra gli ultimi anni vissuti in Italia e i primi successi ottenuti in Francia. Quattro volumi elegantemente rilegati contenevano i manoscritti autografi di tre opere e di una cantata, di cui si erano perse le tracce: il melodramma buffo Il quadro parlante rappresentato al Teatro di Santa Cecilia in Palermo nel 1800, il dramma giocoso Il Geloso e l’audace che aveva visto la luce al Teatro Valle di Roma nel novembre del 1801, la farsa Le metamorfosi di Pasquale data al Teatro San Moisè di Venezia nel Carnevale 1802 e la cantata L’Eccelsa gara eseguita l’8 febbraio 1806 a Parigi, nel Teatro dell’Imperatrice.

Le partiture sono state affidate al “Centro studi per la musica fiamminga” operante nel Conservatorio Reale di Anversa, che ha stretto un accordo con la Fondazione Pergolesi Spontini per lo studio, la revisione critica e la valorizzazione dei manoscritti.



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