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La svolta green di Generali. Addio da 2 miliardi al carbone

Catastrofi naturali e cambiamento climatico rappresentano ormai uno dei maggiori rischi assicurativi per Generali. La quale ne ha preso atto mettendo la sostenibilità al centro della nuova strategia di investimento del Leone. Ieri il board del gruppo di Trieste ha approvato la strategia sul cambiamento climatico, con annesse azioni su investimenti e underwriting, che rappresentano le attività core del gruppo.

Sugli investimenti sarà incrementato di 3,5 miliardi di euro l’investimento in settori green (principalmente attraverso green bonds e green infrastructures). Al contempo verranno dismessi circa 2 miliardi di investimenti (azioni e obbligazioni) nel settore del carbone, portandoli a scadenza o valutando la possibilità di dismetterli prima della scadenza. Generali applicherà delle eccezioni solo in quei Paesi dove la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento sono ancora dipendenti, senza alternative significative nel medio periodo, dal carbone. Attualmente tali eccezioni ammontano a una porzione marginale degli investimenti (pari circa allo 0,02% dei general account).

Sul tema underwriting (processo di acquisizione o sottoscrizione di polizze), sarà aumentata la quota del portafoglio premi relativamente al settore delle energie rinnovabili. Così come l’offerta di prodotti a valenza ambientale (ad esempio mobilità sostenibile ed efficienza energetica) per il mercato retail e le Pmi.

“La tutela dell’ambiente e l’adozione di azioni efficaci per fronteggiare il cambiamento climatico rappresentano temi centrali per il Leone. Con questa strategia d’azione, che dà seguito a una serie di iniziative avviate da tempo, la compagnia rafforza il proprio ruolo di leader come impresa responsabile, per contribuire a una società sana, resiliente e sostenibile”, ha dichiarato Philippe Donnet, ceo di Generali (nella foto).

Dopo tutto non sono certo temi entrati ieri nell’agenda delle Generali, ma la novità è che da oggi hanno un carattere sistematico. Da tempo Trieste sta adeguando il proprio business per renderlo più sostenibile, “in coerenza con l’impegno della comunità nell’affrontare le grandi sfide globali, a cominciare da quella del cambiamento climatico”, ha sottolineato il gruppo. La nuova strategia, “a cui seguiranno specifiche policy, è in linea con i principi del Global Compact, cui Generali ha aderito da tempo, e della Paris Pledge for Action definita nell’ambito di COP 21, cui Generali ha aderito nel 2015”.

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