Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Vi racconto il ruolo dell’Italia nel programma d’aiuto umanitario per il Venezuela

Il Venezuela attraversa la più grave crisi sanitaria della sua storia contemporanea. Per la giornalista specializzata in scienza e salute e docente universitaria, Acianela Montes de Oca, nel Paese non ci sono medicine, non c’è accesso ai centri di salute, e si sta perdendo il capitale di professionisti della salute e di vaccini. A questa situazione, che si aggrava ogni giorno, lo Stato non sta dando risposte. Sembra incapace di reagire. Tuttavia, ci sono proposte private dentro e fuori dal Paese che cercano di mitigare l’impatto della mancanza di medicine con reti private di sostegno.

Tra queste iniziative una delle più efficaci è l’Associazione Programma d’Aiuto Umanitario per il Venezuela, un’organizzazione senza fini di lucro che distribuisce aiuti umanitari attraverso donazioni. Uno degli obiettivi principali dell’organizzazione è combattere la mortalità infantile, aumentata del 30,1% nel 2017. Durante l’anno sono morti 11.466, secondo le cifre ufficiali del ministero della Salute.

GLI EFFETTI DELL’INFLAZIONE

In una conversazione con Formiche.net, Marisol Diéguez, fondatrice dell’Associazione, ha spiegato che in Venezuela manca il 95% delle medicine, da quanto si legge nei report della Fondazione Con Vida. La carenza sta colpendo soprattutto bambini con malattie intestinali, tumori, paralisi cerebrale e anche negli orfanotrofi. La crisi sanitaria venezuelana è peggiorata i primi mesi del 2017. “Nel 2016 ancora si trovavano alcuni prodotti – sostiene Diéguez -. La causa principale di questa crisi è l’inflazione. I prezzi sono aumentati e il governo non ha pagato fornitori e laboratori, che semplicemente hanno deciso di non mandare più medicine finché i debiti non saranno saldati”.

APERTURA DEL CANALE UMANITARIO

Sulla possibilità di apertura di un canale umanitario, l’attivista è molto pessimista: “Non penso che succederà. Non bastano le buone intenzioni del governo italiano, spagnolo, portoghese o qualsiasi altro. Nel 2016 siamo andati all’Organizzazione Panamericana della Salute, ente dell’Organizzazione Mondiale della Salute, e ci hanno spiegato che il protocollo internazionale prevede che il Venezuela deve prima dichiarare la crisi umanitaria per poi attivare l’aiuto internazionale. Il governo di Nicolás Maduro non ammetterà mai il fallimento”.

IL PRIMO CASO DELL’ASSOCIAZIONE

L’Associazione Programma d’Aiuto Umanitario per il Venezuela è nata a febbraio del 2014 da un caso molto particolare e specifico: “Ci hanno chiesto aiuto per raccogliere materiali di pronto soccorso per i ragazzi che protestavano nello stato di Carabobo. Era necessario poter assisterli fuori dagli ospedali. Molti dei manifestanti ricoverati in ospedale erano arrestati da militari una volta dimessi, per cui era necessario potere assisterli fuori”. All’evento organizzato da Diéguez a Miami, con la presenza del senatore Marco Rubio, sono stati raccolti i fondi con il sostegno di un’ong per comprare guanti, garze, disinfettanti e altro. Due mesi dopo è stata costituita l’associazione che oggi coinvolge 1000 volontari in Germania, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Messico, Panama, Australia, Egitto e Abu Dhabi.

GLI AIUTI DALL’ITALIA

“L’Italia è il Paese che dona più medicine al mondo per il Venezuela – dice Diéguez -. Ha superato anche gli Stati Uniti. La nostra difficoltà principale in questo momento è che ci mancano le risorse economiche per inviare tutti questi medicinali che rischiano di scadere e non arrivare a destinazione”.

Diéguez indica che sono stati inviati 300mila chili di medicine in Venezuela, distribuite attraverso 90 istituzioni locali. Si tratta di organizzazioni senza vincoli privati né statali, quasi tutte gestite da congregazioni religiose. Il Programma coopera con la Caritas, Fondazione Amici dell’Ospedale San Juan de Dios, Fondazione “Padre Machado”, Fondazione “Madre Teresa de Calcutta” e altre istituzioni legate alla Chiesa.

www.ayudahumanitariavenezuela.org

Twitter: @AyudaHumanVzla

Facebook: Ayuda Humanitaria para Venezuela

×

Iscriviti alla newsletter