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Servizi segreti, dal Copasir via libera alla proroga dei vertici ma senza cortocircuito elettorale

Il Copasir, comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti, ha espresso oggi il suo parere obbligatorio ma non vincolante sulla volontà, manifestata dalla presidenza del Consiglio, di prorogare oltre la scadenza alcuni incarichi apicali nel Comparto Intelligence.

Palazzo Chigi – come anticipato dal quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro – ha espresso la determinazione di rinnovare gli incarichi del direttore del Dis Alessandro Pansa e dei numeri uno di Aisi e Aise, rispettivamente Mario Parente e Alberto Manenti. Il problema, però, è che sia Pansa sia Manenti hanno già raggiunto l’età pensionabile, dettaglio che – ai sensi delle regole di riferimento – consente loro di terminare l’incarico in essere (in scadenza in primavera), ma non di vederlo prorogato.

Il Copasir, si apprende da fonti parlamentari, avrebbe trovato un accordo –
partendo dalla proposta del governo di modifica del regolamento che riguarda l’assetto futuro dell’intelligence – che cerca di coniugare da un lato la necessità di stabilità a beneficio della sicurezza nazionale e, dall’altro, la correttezza istituzionale che vorrebbe come prassi quella di lasciare al prossimo esecutivo le nuove nomine.

Il comitato presieduto da Giacomo Stucchi, riunitosi oggi pomeriggio, avrebbe in buona sostanza detto sì – a larga maggioranza ma non all’unanimità – a una proroga di massimo 12 mesi per i suddetti incarichi se motivata da ragioni rilevanti (come ad esempio l’assenza di un esecutivo) e da effettuare comunque non prima delle elezioni; e avrebbe poi voluto una clausola che dice che il prossimo governo, una volta insediatosi, potrebbe in qualsiasi momento, se lo ritenesse, procedere a nuove nomine, anche se la proroga dovesse essere avvenuta da poco.​



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