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Elezioni in Venezuela, perché Nicolas Maduro rinvia al 20 maggio

Cambia lo scenario elettorale in Venezuela, ma solo un po’. Il Consiglio Nazionale Elettorale ha annunciato giovedì sera il rinvio delle elezioni presidenziali previste per il 22 aprile al 20 maggio. La decisione di posticipare di un mese l’appuntamento alle urne è arrivato a seguito di un accordo tra il governo di Nicolás Maduro e alcuni partiti dell’opposizione venezuelana che volevano partecipare al processo elettorale.

LE RICHIESTE DELLA MUD

La coalizione Mesa de la Unidad Democrática (Mud) non ha fatto parte di questi negoziati. “Non si può far conto sul partito della Mud né sul popolo per validare ciò che finora è stato solo un simulacro fraudolento e illegittimo di elezioni presidenziali”, hanno spiegato i leader della principale coalizione. Fra le richieste che ancora esige la Mud c’è la presenza di osservatori internazionali “indipendenti” delle Nazioni Unite, la tenuta dello scrutinio nel secondo semestre del 2018 e la nomina di una Commissione elettorale “equilibrata”, il voto dei venezuelani all’estero e un equo accesso ai media. È stata inviata la petizione di rimuovere il divieto di partecipazione imposto ai partiti Primero Justicia e Voluntad Popular e il ritiro dell’inabilitazione politica ai leader Henrique Capriles Radonski e Leopoldo López.

PER UN NUOVO PARLAMENTO

Il 20 maggio, oltre al presidente della Repubblica, i venezuelani dovranno scegliere i membri dei consigli legislativi, statali e municipali. Tuttavia, il presidente Maduro aveva anticipato che si poteva sfruttare la data per scegliere anche i membri del Parlamento. Le elezioni legislative ci sono state a dicembre del 2015 (la durata della legislatura è di  quattro anni) e l’opposizione ha vinto la maggioranza dei seggi parlamentari.

CHI È IL CANDIDATO HENRI FALCÓN

“Possiamo sconfiggere il chavismo solo massificando i voti”, ha dichiarato Henri Falcón, l’unico candidato dell’opposizione che è riuscito a candidarsi. Falcón è stato militante del Partito Socialista Unico del Venezuela di Nicolás Maduro e si definiva un “chavista light”. Dopo è passato all’alleanza dell’opposizione e ora ha deciso di presentarsi alle elezioni presidenziali, nonostante la Mud non volesse partecipare. “Respingiamo l’iscrizione unilaterale di Henri Falcón”, ha scritto su Twitter la coalizione dell’opposizione.

ALLA RICERCA DELLA LEGITTIMITÀ MANCATA

Jorge Rodríguez, ministro per l’Informazione del Venezuela, ha detto che “l’accordo firmato giovedì fa parte dei negoziati sviluppati con l’opposizione a Santo Domingo, Repubblica Dominicana”. Anche se sarebbe più preciso dire che l’accordo è stato raggiunto con una parte dell’opposizione, non tutta.
Con il rinvio delle elezioni al 20 maggio il governo di Maduro cerca di dare legittimità internazionale al processo elettorale, dopo le critiche arrivate dagli Stati Uniti, l’Unione europea e diversi Paesi latinoamericani. L’opposizione ha tempo fino ad oggi per presentare i suoi candidati o sostenere la candidatura di Henri Falcón.


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