L’incertezza politica di questi giorni non è certo una novità per l’Italia e forse nemmeno per i mercati finanziari. Tuttavia, dovesse durare a lungo l’instabilità politica, le tensioni sui titoli obbligazionari incomincerebbero a farsi sentire come già avvenuto in passato, in particolare se con il tempo dovesse venire meno lo scudo della Bce. Ma meglio rimanere ottimisti.
Lo sostiene l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris (nella foto) che in un’intervista rilasciata in esclusiva a Bloomberg Tv stamattina non si è detto tuttavia particolarmente preoccupato dal contesto politico italiano caotico: non per il momento, almeno. Proprio ieri Ferraris era a Milano per presentare il piano industriale di Terna (qui il focus), mentre oggi si trova a Londra. “Bisognerà aspettare un po’ di tempo prima di vedere la formazione di un governo, ma alla fine si troverà un accordo e non siamo l’unico paese che è nella stessa situazione” incerta.
Per il numero uno di Terna l’Italia ha le carte in regola per ripartire. Ma proprio per questo non deve sprecare l’occasione. “Se guardiamo ai fondamentali economici, l’Italia va bene. Consumi elettrici e Pil sono in salute”. Insomma, “l’economia si sta stabilizzando e siamo abituati a gestire una certa instabilità politica. Nei prossimi mesi verrà trovata una situazione, anche perché c’è una fitta agenda da seguire”.
Per quanto riguarda la rivoluzione energetica, Ferraris sottolinea che “siamo nel mezzo di una trasformazione energetica, la complessità della quale è aumentata negli ultimi tempi: l’Italia è cresciuta molto in questo frangente, Sta crescendo il numero di pannelli fotovoltaici, di turbine eoliche, ma bisogna colmare il gap infrastrutturale”. I cinque miliardi di euro di investimenti di Terna “servono a questo, anche per affrontare le sfide dei prossimi anni: le auto elettriche, che stanno attraversando una fase di boom, avranno bisogno per esempio di stazioni dove poter ricaricare le batterie in fretta, e le imprese del settore utility possono dare una mano a coordinare e accelerare questo processo”.
Proprio ieri presentando il piano industriale Ferraris ha sottolineato come “questi numeri, unitamente alla significativa accelerazione impressa agli investimenti, cresciuti del 21% rispetto al 2016, sono alla base del piano che accompagnerà il Paese verso una piena trasformazione energetica. L’obiettivo è quello di una completa integrazione delle rinnovabili e di digitalizzazione dell’infrastruttura per una maggiore sicurezza e resilienza, a beneficio di tutto il sistema. Gli obiettivi ambiziosi, che ci siamo dati per il futuro e che intendiamo rispettare, ci consentono per altro di garantire a tutti i nostri azionisti una generosa politica dei dividendi, in crescita rispetto al piano precedente a garanzia di un sicuro e prevedibile ritorno sull’investimento”.