Tutto indica che Pavel Grudinin resterà secondo nelle elezioni presidenziale del 18 marzo in Russia. L’ultimo sondaggio di VTsIOM sostiene che Vladimir Putin avrà – con molta probabilità – il 63-67% dei voti, mentre Pavel Grudinin arriverà al 10-14%, Vladimir Zhirinovsky resterà forse al terzo posto con l’8-12%, Ksenia Sobchak con il 2-3%, Grigory Yavlinsky con l’1-2% e al di sotto dell’1% Boris Titov, Sergei Baburin e Maxim Suraykin.
Il report sostiene che il 36% dell’elettorato ritiene che le elezioni saranno giuste, mentre il 42% prevede lievi violazioni (che non influenzeranno il risultato finale) e solo il 15% crede che le elezioni saranno seriamente distorte.
L’INGEGNERE CHE IDOLATRA LENIN
Ma chi è Pavel Grudinin? Poteva diventare davvero un pericolo politico per Putin? Candidato con il Partito Comunista della Russia per le presidenziali, Grudinin è nato a Mosca nel 1960. Laureato in Ingegneria Meccanica, ha lavorato per molti anni nella Lenin State Farm, un’importante azienda agricola russa. Negli anni 2000 ha iniziato una formazione universitaria nella pubblica amministrazione e in giurisprudenza. La sua candidatura presidenziale è stata posticipata più volte per decisione di Gennadij Zjuganov, leader del Partito Comunista. Ora però Ziugánov sostiene che è arrivato il momento: “Grudinin è una persona che sa lavorare, ascoltare le persone e compiere le promesse”.
IL PROGRAMMA DI GRUDININ
Il programma elettorale di Grudinin è composto da 20 punti, tra cui la nazionalizzazioni di alcuni settori dell’industria russa come l’energia elettrica, trasporto ferroviario, telecomunicazioni, banche e il ritorno del monopoli statale dell’alcol. Inoltre, ha detto che vuole il ritiro della Russia dell’Organizzazione Mondiale di Commercio e il controllo di prezzi e servizi. Ha promesso occuparsi dell’occupazione giovanile e mantenere l’età pensionabile a 55 anni per le donne e 60 per gli uomini, oltre a riportare l’orario di lavoro a otto ore al giorno e il periodo presidenziale a quattro anni.
Proprietario di una grande azienda agricola specializzata in fragole, con sede a Sovjos Lenin, Grudinin è considerato dagli analisti come il più carismatico e interessante di tutti i candidati in corsa al Cremlino. Ha saputo adeguarsi a format televisivi, interviste, comizi e dibattiti.
MICRO-MODELLO DI STATO SOCIALE
L’imprenditore ha sviluppato Sovjos Lenin un “micro-modello di Stato sociale” dove abitano circa 6000 persone nei dintorni dell’impresa. Grudinin ha dichiarato che “in Russia non c’è capitalismo ma una cleptocrazia oligarchica […] Nel capitalismo, se un’impresa lavora male o ha perdite, fallisce. In Russia, invece, ci sono imprese statali con perdine enormi e con capi che guadagnano stipendi folli”.
Lui si è presentato come un politico che soffre le disuguaglianze sociali e dice di capire alle persone che attraversano difficoltà economiche. Tuttavia, gli elettori non apprezzano la sua idealizzazione della figura di Lenin. E il rinnovo di Putin al Cremlino sembra scontato.