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Il dietro le quinte dell’incontro tra Macron e Trump raccontato da Jean Pierre Darnis (Iai)

Come siamo arrivati all’incontro di questi giorni tra Emmanuel Macron e Donald Trump? È, innanzitutto, necessario analizzare due elementi fondamentali. Il primo è l’alleanza storica tra Francia e Stati Uniti che risale alla Guerra d’Indipendenza americana. La Francia, dunque, dal 1780 è l’alleato numero uno degli Usa. Questa è una cosa che in Europa si sa poco ma che è tuttora molto presente e molto sentita.

Esiste, infatti, nella storia americana, un fortissimo sentimento di alleanza con la Francia. Sentimento che non è mai stato smentito tanto che la partecipazione americana alle due guerre mondiali è stata interpretata come un voler ripagare la Francia del suo aiuto fondamentale all’indipendenza degli Stati Uniti.

Alla luce di questo legame molto forte e molto vivo, quasi più negli Usa che in Francia, oggi, con Macron, abbiamo la congiunzione di due leader politici che erano due outsider. Che hanno, in teoria, due posizioni abbastanza diverse su tutta una serie di dossier ma che si sono comunque trovati. Si sono trovati prima di tutto perché la Francia da circa quindici anni è un alleato militare molto affidabile e attivo per gli Stati Uniti e, allo stesso tempo, perché gli Usa sono un alleato molto affidabile per la Francia.

Macron, dunque, ha avuto l’intelligenza di stabilire un contatto con un Trump che  si è trovato in difficoltà poiché il suo stile e la sua personalità non corrispondono alla Germania di Angela Merkel e perché il Regno Unito con la Brexit non è più quello che era. Insomma, un po’ a corto di alleati. Con la visita di Stato del Capo della Casa Bianca del 14 luglio scorso a Parigi, dunque, e con la sua presenza alla parata militare che, oltretutto apprezzò moltissimo, probabilmente il presidente francese ha instaurato con lui un rapporto che non è stato più smentito. Da fonti interne, infatti, si dice che i due parlino spessissimo e con grande cordialità.

Tutto questo, naturalmente, porta alla visita di questi giorni di Macron negli Usa, dove quest’ultimo gode di grande credito. Un credito che deriva sì dalla storia che lega i due Paesi ma anche dalla quella recente, dall’alleanza militare molto attiva confermata, per esempio, in Siria. Tutto questo insieme alla figura di un giovane leader che viene trattato con grandissimi onori dal presidente americano.

Macron durante la sua visita comunque, sicuramente ribadirà la sua posizione sul commercio internazionale e sull’ambiente, con le posizioni francesi che divergono fortemente con quelle degli Stati Uniti. Non so, sinceramente, fino a che punto il presidente francese potrà far evolvere questi dossier ed essere ascoltato durante questo incontro, ma certamente tutti i canali in questo momento sono aperti.


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