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Così la Russia distorce il senso della presenza Nato nei Balcani

Di Federica De Vincentis
Non si arresta l’ondata di disinformazione e accuse dei media filorussi e di alcuni politici di Mosca volta a mettere in cattiva luce e a leggere in modo ostile l’adesione di molti Paesi dei Balcani e dell’Est Europa all’Alleanza Atlantica.
GRANDE OSTILITÀ
Mosca, che non ha mai nascosto la propria ostilità a ogni progetto di allargamento della Nato, sta facendo passare – spiega il report del sito di debunking Stop Fake, rilanciato da DisinfoPortal – il messaggio che l’alleanza stia ponendo, con la propria azione, le basi per il ritorno della Guerra fredda e per la destabilizzazione del Vecchio continente.
I MEDIA COINVOLTI
Izvestia, RT e Moskovskyi Komsomolets – rileva l’analisi – hanno tutti suonato campanelli d’allarme con dichiarazioni fuorvianti sull’Alleanza Atlantica, aizzando una sorta di “isteria” anti-Nato. La manovra disinformati a sarebbe iniziata in modo sistematico soprattutto dopo che i parlamentari dei Paesi dell’Alleanza hanno chiesto che nel prossimo vertice ci sia maggiore unità rispetto alle minacce provenienti dall’azione russa sul fianco orientale, chiedendo anche di accelerare l’adesione alla Nato di Georgia e Ucraina, nonché di delineare un piano di riforme propedeutico all’entrata anche della Bosnia-Erzegovina.
LE PAROLE DI GRUSHKO
Particolarmente significativa, in questo senso, è un’intervista rilasciata dal viceministro degli Esteri russo Alexander GrushkoIzvestia, nella quale ha dichiarato senza troppi giri di parole che l’espansione della Nato dovrebbe rimanere un ricordo del passato. “La politica della porta aperta della Nato non ha risolto un problema. Ha solo aggravato la situazione sia a livello regionale sia europeo. Invece di costruire un sistema di sicurezza inclusivo nei Balcani, unirsi alla Nato è la strada per peggiorare le relazioni e aumentare la tensione “, ha detto Grushko con tono poco amichevole.
LA PAURA DEI PAESI DEL CENTRO ED EST EUROPA
Le parole di Mosca non hanno però sortito l’effetto sperato, anzi. I Paesi del Centro e dell’Est Europa temono ancor di più che la Russia possa invadere anche altre nazioni come già accaduto con Georgia e Ucraina. Uno degli Stati più preoccupati da ciò è senza dubbio la Polonia, che sta per questo discutendo con gli Stati Uniti la creazione di una base americana permanente nel Paese, per la quale Varsavia sarebbe disponibile a investire circa 2 miliardi di dollari. Anche questa notizia, sottolinea Stop Fake, è stata accompagnata da una lettura allarmistica in Russia. In particolare, Argumenty I fakty ha pubblicato un articolo molto critico con un titolo che lascia ben poco spazio all’immaginazione: Medicina per paranoia con la somma di 2 miliardi di dollari. Perché la Polonia ha bisogno di una base americana?.
LE ALTRE STORIE
Ma non è tutto. L’ondata di storie fuorvianti sulla Nato che portava destabilizzazione in Europa, rimarca il report, è proseguita con un articolo  del 31 maggio su RT (l’ex Russia Today), nel quale si sosteneva che Washington stesse trasferendo attrezzature militari in Polonia in gran numero. Pochi giorni prima, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aveva annunciato che le truppe della Nato erano impegnate in attività sospette. Le truppe della Nato, spiega l’analisi,  si stanno davvero muovendo verso la Polonia ma con l’intento precisione di svolgere delle esercitazioni militari – di cui si era diffusamente e apertamente parlato – su campi di addestramento in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia che coinvolgono circa 18mila militari e 19 Paesi; iniziano il 3 giugno e dureranno fino al 15 giugno.
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