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Cristina Leone è il nuovo presidente del Cluster tecnologico nazionale aerospazio

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Sarà la manager di Leonardo, Cristina Leone, a prendere il posto del professor Marcello Onofri alla presidenza del Cluster tecnologico nazionale aerospazio (Ctna), uno dei dodici enti istituzionali del Miur deputati a creare e rafforzare partenariati di industria e ricerca in settori strategici per lo sviluppo del Paese.

IL NUOVO PRESIDENTE

Con una esperienza più che ventennale nel settore aerospaziale, Cristina Leone arriva al Ctna da Leonardo, il campione nazionale dell’aerospazio e difesa, dove attualmente svolge il ruolo di senior manager responsabile dell’Unità organizzativa per gli European Funded Programmes. Ha inoltre contribuito per Leonardo a Ocean 2020, il primo e più rilevante progetto finanziato con 35 milioni dalla Preparatory action della Commissione europea per la ricerca nel campo della difesa. Per questo progetto, l’azienda italiana guida un team di 42 partner da 15 diversi Paesi.

IL CTNA

Attualmente, il Ctna conta dieci distretti regionali (a cui se ne aggiungono due interessati all’ingresso) e agisce come realtà di aggregazione. L’azione del Cluster è infatti volta a monitorare le esigenze e le prospettive di sviluppo che arrivano dai territori “per farle diventare sintesi di alto profilo”, e questo anche grazie alla presenza al suo interno dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), del Centro nazionale delle ricerche (Cnr) e delle associazioni industriali (tra cui l’Aiad), e di grandi player industriali quali Leonardo e Ge Avio.

IL PROFESSOR ONOFRI

Marcello Onofri lascia la presidenza del Cluster che aveva assunto nell’aprile del 2016. Professore ordinario di Propulsione aerospaziale presso l’Università la Sapienza di Roma, è inoltre direttore del Centro ricerca aerospaziale Sapienza (Cras) dal 2008, la più numerosa struttura interdipartimentale europea di coordinamento delle attività di ricerca aerospaziale. Poche settimane fa, ha assunto poi la presidenza di SpaceLab, la nuova azienda costituita da Avio e Asi deputata a sviluppare innovativi progetti tecnico-sperimentali nel campo dei lanciatori spaziali. La nuova società autonoma (70% Avio e 30% Asi) eredita la proficua collaborazione che i due soggetti hanno sperimentato con ELV (le cui quote dell’Asi sono state riacquistate da Avio), mantenendone le stesse percentuali societarie. “È una piccola società destinata inevitabilmente a crescere – ci aveva spiegato Onofri – e rappresenta sicuramente una sfida importante che personalmente mi farà molto piacere affrontare”.


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