Il presidente russo Vladimir Putin non ha badato a spese per la realizzazione dei Mondiali di calcio 2018 in Russia. L’evento sportivo è uno dei più seguiti al mondo, per cui il suo potenziale a livello di comunicazioni e immagini ben vale l’investimento. I Mondiali in Russia probabilmente passeranno alla storia per essere i più dispendiosi.
Putin ha stanziato circa 11 miliardi di euro, di cui il 55 per cento arriva direttamente dalle tasche del governo centrale russo. Altri 2,8 miliardi provengono da investitori privati e 1,27 dalle regioni coinvolte nelle diverse partite. Cifre che confermano l’interesse di Putin nella cura dei Mondiali, non solo in termini sportivi ma anche politici. Non è ancora certa la partecipazione di alcuni capi di Stato e di governo, ma si parla dell’arrivo del cancelliere Angela Merkel, grande tifosa di calcio, alla partita inaugurale della squadra tedesca.
La Russia ha diversificato l’investimento: circa il 50% è stato assegnato alla costruzione e mantenimento di alberghi, reti di trasporto, aeroporti e infrastrutture, mentre il 33% alla costruzione di stadi e istallazioni sportive. Il Comitato di Organizzazione ha confermato che l’organizzazione della Coppa del mondo in Russia ha stimolato la crescita del Pil in circa l’1% negli ultimi cinque anni. L’economia russa ha ricevuto circa 2,5 miliardi di euro. Con 220mila posti di lavoro. La Russia però ha superato largamente il costo della pianificazione dei Mondiali in Brasile, Sudafrica, Germania e Corea del Sud e Giappone.
L’evento si giocherà in 12 stadi di 11 città in tutto il Paese, ma quasi tutti nella parte “europea” della Russia. La scommessa del presidente russo è offrire un grande spettacolo a chi ama il calcio e vincere così il grande gioco strategico con l’Occidente. Ma chissà se basterà.