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L’Osservatore Romano sbertuccia Salvini e segnala che anche in Australia sbarcano gli immigrati

Una nave carica di migranti clandestini sbarca senza l’approvazione delle autorità, scatenando indagini, arresti e polemiche. La scena però non avviene nel Mediterraneo.  Siamo in Australia, e si tratta della prima violazione delle misure anti-migranti del Paese negli ultimi quattro anni. L’imbarcazione è arrivata dal Vietnam e si era arenata nell’estuario di un fiume infestato da coccodrilli nel Queensland. Le autorità australiane s’interrogano adesso su come sia stato possibile aggirare il blocco navale che ha impedito l’arrivo di navi con migranti illegali in questi anni.

Il fatto è raccontato sull’edizione di oggi dell’Osservatorio Romano: “Per la prima volta da quattro anni una barca di migranti è riuscita a raggiungere le coste dell’Australia, che finora aveva azzerato gli arrivi impiegando la marina militare per respingere i barconi e costringendo i richiedenti asilo a ripiegare in campi profughi in Papua Nuova Guinea e nell’isola di Nauru”. Non ci sono informazioni dettagliate sul numero e la nazionalità dei migranti. I media australiani sostengono che si è persa traccia di una decina di migranti di nazionalità vietnamita nella foresta pluviale di Daintree. Altri sono stati arrestati.

Una prima pecca dell’operazione Sovereign Borders dunque. Da poco l’Australia ha cambiato premier, ma mantiene la linea dura sui profughi con la campagna “No Way” e il modello “Pacific Solution”. “A fronte di un’apertura di 12-13.000 accoglienze programmate all’anno – aggiunge il quotidiano della Santa Sede – il  governo di Canberra rigetta qualsiasi altro tentativo di ingresso”. Le politiche migratorie dell’Australia sono tra le più severe del mondo.

“Questo è il modello a cui voglio arrivare! Evviva la civile e seria Australia”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Sul social network ha aggiunto il link della notizia pubblicata dall’agenzia Ansa. Giorni fa il vicepremier aveva parlato della campagna “No Way” come un modello da importare nell’Unione Europea.


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