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Diplomazia in azione. Pompeo e Lavrov si vedranno all’Onu. (Dopo Idlib?)

lavrov

Preparativi in corso per il possibile incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario di Stato americano Mike Pompeo. Un face to face che dovrebbe esserci a margine della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. A riferirlo alla stampa è stata la portavoce del cado della diplomazia di Mosca, Maria Zakharova, che però ha voluto sottolineare: “ Sono rimasta sorpresa di vedere ieri delle notizie sull’incontro fra i due ministri, che qualcuno ha presentato come un’indiscrezione”. Secondo la portavoce, infatti, si tratterebbe di “una questione di comunicazione tradizionale a margine dell’assemblea generale: quale sarà il contenuto dell’incontro e quando si svolgerà è al momento in fase di studio”.

Ieri il Washington Post aveva riportato la notizia che vedeva l’amministrazione Trump impegnata ad allentare le tensioni con la Russia, cercando di raggiungere un’intesa prima della scadenza delle nuove sanzioni contro Mosca. Il quotidiano statunitense cita come fonte alcuni diplomatici a conoscenza della questione.

Un intento che rifletterebbe in primis il desiderio di Donald Trump di avviare un dialogo con il Cremlino, frenando, in questo modo il corto circuito che sta alimentando la tensione a livello bilaterale. La prospettiva di un riavvicinamento tra i due Paesi resta, comunque, ancora lontana, visto e considerato la ferma posizione del Congresso americano che richiede una rigida applicazione delle leggi sulle sanzioni esistenti, compresa la seconda trance che entrerà in vigore entro novembre.

Tuttavia il tentativo di Pompeo trova appoggio nei principali alleati europei, tra cui l’Italia e la Germania, anche se continua a non convincere molti altri. Il New York Times riporta, inoltre, che negli Usa i principali esponenti repubblicani e democratici della commissione bancaria sarebbero pronti a fare fronte compatto nei confronti dell’amministrazione, in modo da appurare e fare pressione sull’efficacia delle sanzioni volte colpire il settore della difesa e dell’intelligence di Mosca. Tutto ciò anche se, il consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton, ha dichiarato che la Russia non è l’unica minaccia alle elezioni autunnali, facendo riferimento, in questo modo anche ai cyber attacchi provenienti dalla Cina, dalla Corea del Nord e dall’Iran.

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