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Ecco i dettagli del colpo di Fincantieri con Vitrociset. La soddisfazione di Bono

Giuseppe Bono

È arrivata anche l’ufficialità: come anticipato da Formiche.net, nasce la nuova Vitrociset targata Fincantieri-Mermec. Il campione italiano della cantieristica e il gruppo pugliese che fa capo a Vito Pertosa hanno acquistato il 98,5% dell’azienda con base a Roma specializzata in servizi per l’Information and communication technoloty (Ict) e guidata dall’ad Paolo Solferino. Il restante 1,5% resta nella mani di Leonardo, che ha la possibilità di far valere il proprio diritto di prelazione, manifestando interesse e dunque comprando delle quote. Ad ogni modo, l’operazione sarà sottoposta al golden power, poteri che il governo può esercitare trattandosi di un’azienda dal chiaro valore strategico e di interesse nazionale.

LE PAROLE DI BONO

“Acquisire una società dell’importanza di Vitrociset ha una valenza strategica significativa”, ha riconosciuto l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono. “Questa operazione infatti, ci permetterà non solo di allargare e potenziare le nostre competenze e quelle delle nostre controllate che operano con noi in questi ambiti, ma ci consentirà anche di ampliare la gamma e la qualità della nostra offerta e di avere accesso ad un bacino di risorse altamente qualificate”, ha aggiunto il manager. D’altronde, l’operazione “si inserisce perciò pienamente nella strategia, già da tempo avviata da Fincantieri, di rafforzare le nostre competenze per fornire ai nostri clienti il supporto logistico indispensabile per l’operatività delle navi militari”, ha rimarcato l’ad. Come riporta il Gruppo, l’intenzione è infatti di rafforzare il portafoglio prodotti e servizi della divisione Services, creando un centro di eccellenza ad altissimo contenuto tecnologico dedicato a ingegneria sistemi di difesa.

I PIANI PER VITROCISET

Per Vitrociset, l’intenzione dichiarata dai nuovi soci è comunque quella di creare delle vere sinergie industriali, investendo nelle attività dell’azienda specializzata in servizi di Ict, e aprendo ad essa l’opportunità di fare il proprio ingresso in nuovi segmenti. Lo riportano a Formiche.net fonti ben informate, a cui abbiamo chiesto dettagli sul futuro del gioiello fondato oltre quarant’anni fa da Camillo Crociani. Con la nuova proprietà non dovrebbero cambiare gli obiettivi definiti nel recente Piano industriale (presentato dall’ad Paolo Solferino a febbraio), che anzi potrebbero essere ampliati e godere di maggiori occasioni di crescita viste le promesse che i nuovi soci avrebbero espresso in termini di investimenti. Ad ora, l’azienda punta ad aumentare gli investimenti del 40% nei prossimi cinque anni, e a procedere verso nuove acquisizioni soprattutto sul fronte internazionale. Il focus resterà sui tre settori di riferimento: difesa, spazio e trasporti.

FINCANTIERI PUNTA SULLA SENSORISTICA…

Chiaramente, come dichiarato da Bono, l’interesse di Fincantieri riguarda soprattutto le attività di Vitrociset nel primo campo, con un’attenzione particolare alle competenze che l’azienda con base a Roma ha sviluppato nel comparto della sistemistica. Queste permetterebbero al Gruppo di poter offrire un prodotto completo, senza ricorrere a forniture esterne. Ciò vale anche in considerazione dei lavori sull’accordo (lato militare) con la francese Naval Group per la creazione di un colosso europeo della cantieristica. La settimana scorsa il ministro dell’Economia d’oltralpe Bruno Le Maire ha incontrato a Roma l’omologo italiano, Giovanni Tria, e il vicepresidente del Consiglio nonché ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Dal vertice è uscito un messaggio chiaro: avanti tutta con la road map definita a settembre 2017, e dunque al lavoro del comitato scientifico che sta studiando come integrare le due realtà, che nel frattempo hanno presentato un proprio progetto industriale per uno scambio azionario tra il 5 e il 10%. Anche se resta da sciogliere il nodo relativo alla partecipazione di Leonardo (che non ci sta a restare tagliata fuori), l’acquisizione di Vitrociset permette a Fincantieri di avvicinarsi all’offerta di Naval Group, partecipata al 35% da Thales, specializzata proprio nella sistemistica.

…E MERMEC SULLE ATTIVITÀ SPAZIALI

Per il gruppo Mermec, che fa capo a Vito Pertosa, l’interesse è rivolto invece alle attività spaziali di Vitrociset, e soprattutto a due centri in cui questa offre i propri servizi: la base spaziale di Kourou, in Guyana francese, e l’aeroporto di Taranto-Grottaglie, scelto tra l’altro come primo spazioporto italiano. Se per la base di lancio da cui partono di vettori Vega e Ariane 5 la società partecipa alla gestione delle attività in cooperazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa), per lo scalo pugliese Vitrociset è coinvolta nel programma “Grottaglie Test Bed”, il quale punta a creare una piattaforma logistica dell’area mediterranea, in grado di aggregare iniziative nazionali e internazionali a sostegno della ricerca, dello sviluppo, della sperimentazione e certificazione di soluzioni aeroportuali e aerospaziali, dai droni agli spazioplani. Vitrociset partecipa alle attività di supporto tecnico, operativo e logistico del polo pugliese, ma anche alla ricerca dedicata all’inserimento dei droni nel traffico aereo civile.

Per Mermec tutto questo ha grande interesse, soprattutto in considerazione delle ambizioni di Sitael, l’azienda del gruppo specializzata nel segmento dei minisatelliti, considerato uno dei pilastri della “nuova economia dello spazio”. Poche settimane fa, quando il magnate americano Richard Brenson è volato in Puglia, Sitael ha siglato oggi due accordi in tale direzione: uno con Virgin Orbit per le attività di lancio di propri satelliti; e uno con Virgin Galactic e Altec (la società dell’Agenzia spaziale italiana e di Thales Alenia Space) per realizzare lo spazioplano che volerà dal futuro spazioporto di Taranto-Grottaglie. La sinergia che verrà a crearsi con Vitrociset permetterà a quest’ultima nuove opportunità commerciale, e a Sitael consentirà un migliore posizionamento anche a livello internazionale.

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