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Ecco come le scuole verranno monitorate (dallo spazio). Il piano del ministro Bussetti

Che la sicurezza delle infrastrutture a Terra dipenda sempre più dallo Spazio è ormai cosa nota. Eppure, non smette di stupire la varietà delle applicazioni dei servizi garantiti dai satelliti. L’ultima a palesarsi è la possibilità di controllare gli oltre 40mila edifici scolastici italiani attraverso il sistema Cosmo-SkyMed, una vera eccellenza nazionale specializzata nel monitoraggio del nostro Pianeta. Ad annunciare la collaborazione tra il ministero dell’Istruzione, dell’università e delle ricerca, l’Agenzia spaziale italiana (l’Asi, guidata da Roberto Battiston), e il Consiglio nazionale delle ricerche (il Cnr, presieduto da Massimo Inguscio) è stato proprio il numero uno del Miur, Marco Bussetti. D’altronde, la scorsa settimana, la suggestione di un controllo delle infrastrutture dallo spazio era arrivata proprio da queste colonne, su cui il direttore Flavia Giacobbe, sulla scia del dibattito alimentato dal crollo del Ponte Morandi, spiegava il possibile ricorso all’interferometria radar da satellite: “Si tratta di una tecnica in grado di monitorare spostamenti anche millimetrici del terreno, e delle strutture”.

LE PAROLE DI BUSSETTI

Ora, “ho chiesto la collaborazione dell’Asi e del Cnr per far partire una mappatura satellitare delle nostre scuole: 40mila edifici saranno fotografati attraverso Cosmo-SkyMed”, ha twittato il ministro Bussetti: “Una bella sinergia al servizio della scuola”. D’altra parte, il sistema satellitare italiano “è in grado di misurare lo spostamento degli immobili al decimo di millimetro”, ha spiegato nell’intervista a La Verità. Così, “l’Asi fornirà le immagini e il Cnr (che pure dipende dal Miur) le elaborerà”. Il Centro nazionale delle ricerche, ha rimarcato il ministro, “ha le risorse umane e tecniche in grado di eleaborare quelle immagini e darci ogni 15 giorni la fotografia dei 40mila edifici scolastici; così sarà possibile prevenire situazioni a rischio”. Ad ora, “ho fatto la prima riunione e tra un mese e mezzo avremo i primi dati” di quella che Bussetti ha definito “una novità assoluta; penso a livello mondiale”.

IL SISTEMA COSMO-SKYMED

Sviluppato dall’Asi in cooperazione con il ministero della Difesa, Cosmo-SkyMed è il sistema duale, tutto made in Italy, per l’osservazione della Terra, attivo da circa dieci anni. La costellazione conta quattro satelliti identici, dotati di radar ad apertura sintetica (Sar) che lavorano in banda X, e che sono dunque in grado quindi di vedere attraverso le nuvole e in assenza di luce solare, assicurando un monitoraggio costante anche di notte e con condizioni meteo sfavorevoli. Il sistema è in grado di effettuare fino a 450 riprese al giorno della superficie terrestre, pari a 1.800 immagini radar, ogni 24 ore. Tra l’altro, è pronta a partire il prossimo la seconda costellazione di Cosmo-SkyMed (CSG), sulla scia di un’esperienza che ha già permesso al Paese di presentarsi tra i leader mondiali nell’osservazione del nostro Pianeta. Le applicazioni sono molteplici, e spaziano dall’impiego in casi di disastri naturali alle questioni relativa alla sicurezza.

LA MAPPATURA DEL PAESE…

Attraverso il progetto “MapItaly”, il sistema fornisce mappe aggiornate ogni 16 giorni che consentono (e hanno consentito in passato), in stretta collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile e i suoi centri di competenza, di monitorare l’evoluzione di centinaia di frane, fornire informazioni utili per gli interventi collegati a catastrofi naturali, quali terremoti, allagamenti, smottamenti e movimenti lenti del terreno. Tutto questo rappresenta un vero e proprio archivio di serie storiche per l’analisi dell’evoluzione del territorio, infrastrutture comprese. D’altra parte, solo la precisione delle osservazioni radar permetterà nel prossimo futuro il monitoraggio sistematico di infrastrutture strategiche per migliorarne gli aspetti relativi alla sicurezza.

…E LA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE

Tutto questo si estende anche alla cooperazione internazionale, sia in ambito europeo (in cui l’Italia punta a sfruttare la competenze acquisite tramite Cosmo-SkyMed per i programmi comuni), sia oltre. Il prossimo 29 settembre, partirà il primo satellite SaoCom che, con il gemello che dovrebbe raggiungerlo l’anno prossimo, andrà a formare Siasge, la costellazione italo-argentina che ad ora può già contare proprio sui quattro satelliti di Cosmo-SkyMed. Il programma è il frutto della storica collaborazione tra Italia e Argentina nel campo spaziale, avviata nel 1992 e poi ulteriormente consolidata. Essa, aveva spiegato Gabriella Arrigo, responsabile Relazioni internazionali dell’Asi e vice presidente dell’IAF, il Sistema in questione “nasce dalla comune volontà dei due Paesi di sviluppare un sistema operativamente integrato e inter-operabile, unico al mondo, per la gestione e la prevenzione delle grandi emergenze naturali e ambientali, utilizzando la tecnologia radar: la banda X del sistema italiano (ad uso duale) Cosmo-SkyMed, e la banda L del sistema argentino SaoCom”.

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