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L’euro digitale, pregi e difetti di una rivoluzione. Scrive D’Anna

Per fronteggiare la deriva sempre più aggressiva e speculativa delle criptovalute, il sistema bancario europeo ha messo a punto e sta avviando operativamente l’antidoto della valuta digitale comunitaria. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Euro aureo, o quasi, in versione digitale. In circolazione dal primo gennaio del 2002, l’Euro evolve assumendo una dimensione digitale, moltiplicando le peculiarità delle valute elettroniche, ma assicurando il massimo delle garanzie e della privacy. Rispetto alle banconote e alle monete correnti non si tratterà tuttavia di uno switch off, di un passaggio da una dimensione all’altra, ma di una transizione che si aggiungerà al normale corso valutario contante che proseguirà immutato.

Entro fine 2025, il Consiglio direttivo della Bce deciderà le modalità d’ avvio dell’utilizzazione dell’euro digitale, con la decisione finale sull’emissione che verrà presa dopo il completamento del processo legislativo. Ed è quanto sottolinea il primo progress report sulla fase preparatoria della divisa digitale appena pubblicato dall’istituto di Francoforte. Il rapporto sintetizza i progressi del progetto dell’euro digitale nell’ambito dell’Eurosistema, formato dalle banche centrali nazionali dei Paesi dell’Unione e dalla Bce. L’obiettivo é quello di modernizzare la moneta della banca centrale per adattarla alle preferenze e tendenze di pagamento attuali, facilitando i pagamenti elettronici nell’area euro e rafforzando l’autonomia strategica dell’Europa.

L’euro digitale, complementare al contante, sarà blindato e universalmente accettato, e rafforzerà la sovranità monetaria europea, riducendo la dipendenza dai fornitori privati non europei. La Banca centrale europea ha pubblicato il primo progress report sulla fase preparatoria dell’euro digitale. Il rapporto sintetizza i progressi sul progetto dell’euro digitale dalla fase preparatoria avviata lo scorso 1° novembre. “Come nel calcio serve gioco di squadra” hanno sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ed il presidente della Bundesbank Joachim Nagel che hanno partecipato ad un convegno economico a Roma.

Panetta ha ricordato il ruolo centrale delle due banche centrali, italiana e tedesca, nell’infrastruttura dei pagamenti europei e ha ricordato il carattere strategico del progetto di un euro digitale, così come la necessità di mantenere l’uso del contante nel futuro. A differenza delle criptovalute, l’euro digitale sarà la moneta emessa e garantita della Banca centrale Europea. Sarà esattamente come i contanti, solo in versione digitale. Come il contante, l’euro digitale verrà distribuito a cittadini e imprese da banche e altri prestatori di servizi di pagamento, che possono essere anche Poste o Comuni. E non sostituirà il contante.

La Bce garantirà che sia sicuro, che mantenga un valore stabile e che possa essere scambiato al valore nominale. Al contrario, i cripto-asset possono fluttuare in modo significativo nel valore e il loro scambio in contanti in euro o persino in denaro bancario commerciale non può essere garantito. “L’euro è stato un simbolo dell’unità e della forza dell’Europa sin dal suo inizio 25 anni fa. Mentre il contante é ancora prevalente e rimarrà ampiamente accessibile e accettato, sempre più cittadini e imprese scelgono di pagare elettronicamente”, spiega la Commissione europea.

In questo contesto, l’euro digitale ha diversi obiettivi, ed un notevole valore aggiunto in più rispetto alle attuali carte di pagamento: garantirà che le persone, le imprese e gli enti pubblici continuino ad avere accesso a una forma pubblica di moneta digitale per i pagamenti, accessibile e accettata ovunque nell’area dell’euro, in qualsiasi momento (invece di affidarsi solo a soluzioni private), metterà a disposizione una forma di denaro digitale che garantisca lo stesso livello di privacy del contante (a differenza delle soluzioni di pagamento digitale esistenti) e che sia accessibile a tutti i cittadini, compresi quelli senza conto bancario e promuoverà l’innovazione e la concorrenza nei pagamenti al dettaglio, anche consentendo alle banche e ad altri fornitori di servizi di pagamento di sviluppare nuove soluzioni per i propri clienti.

Al giorno d’oggi, infatti, non tutte le soluzioni digitali private funzionano perfettamente in tutta l’Ue, mentre l’Euro digitale offrirà invece la possibilità di pagare anche in assenza di una connessione internet. Rispetto agli attuali sistemi finanziari e bancari sarà infine garantita l’assoluta privacy per gli utenti: la stessa di quando si utilizza il contante.



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