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Fausto Bertinotti convertito sulla via di don Carròn?

C’è un insolito sodalizio che si sta facendo strada da qualche mese nel panorama religioso, culturale e politico italiano: quello tra l’ex leader di Rifondazione comunista e già presidente della Camera, Fausto Bertinotti (oggi alla guida della Fondazione Cercare Ancora), e il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, don Julian Carròn. Dialoghi pubblici, contatti e scambi privati, una evidente stima reciproca tra i due interlocutori che, stando ai canoni del pensiero attuale, dovrebbero invece essere schierati su fronti opposti. Ma è proprio la volontà del sacerdote spagnolo, successore di don Luigi Giussani, di superare gli steccati ideologici e le barriere culturali (come testimonia la mancata adesione del movimento ecclesiale al Family Day) ad aver favorito questo incontro.

LE INTERVISTE AL SUSSIDIARIO

Bertinotti è ormai diventato un habituée del Sussidiario, il quotidiano online della Fondazione per la Sussidiarietà guidata da Giorgio Vittadini. Si tratta dell’organo di comunicazione che gravita nella galassia ciellina più vicino alle posizioni di don Carròn, il quale da tempo deve fare i conti con un emergente dissenso interno cui danno più o meno implicitamente voce altre testate di riferimento quali il settimanale Tempi diretto da Luigi Amicone e il quotidiano online La Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli (qui un articolo di Formiche.net che fa il punto sul dibattito all’interno di CL).

A destare scalpore (e qualche polemica) all’interno del mondo ciellino è stata soprattutto l’intervista più recente rilasciata dall’ex leader comunista al Sussidiario a commento dell’intervento di don Carròn sul Corriere della Sera a proposito del ddl Cirinnà sulle unioni civili (qui il testo della lettera). Bertinotti in quell’occasione ha in sostanza preso le difese del presidente della Fraternità bersaglio del fuoco amico, sostenendo che “ciò che vive è la dimensione delle origini del movimento. Una società così sconvolta e devastata e una crisi così radicale della politica e delle istituzioni come quella che vediamo, fanno sì che a vivere sia l’elemento originario dell’esperienza di CL, mentre ciò che muore è il fattore di proiezione attiva nella politica, tipico di un certo periodo storico”.

L’INCONTRO AL MEETING

Il vero sdoganamento – se di sdoganamento si può parlare – di Bertinotti all’interno di Comunione e Liberazione è avvenuto però all’ultimo Meeting, quello in cui gli organizzatori hanno cercato di limitare gli incontri tenuti dai frati domenicani sul tema gender. In tale occasione l’ex presidente della Camera ha preso parte all’incontro dal titolo “Al fondo della mancanza” (qui la trascrizione), con chiaro riferimento al titolo di quell’edizione della rassegna, dialogando con Andrea Simoncini, costituzionalista e tra gli emergenti leader laici del nuovo corso ciellino avviato da don Carròn (qui un suo ritratto).

IL TOUR PER IL LIBRO DI DON CARRON

L’asse tra Bertinotti e don Carròn si è ulteriormente consolidato negli ultimi mesi assumendo sempre più una forma pubblica. A testimoniarlo ci sono gli incontri di presentazione del nuovo libro del sacerdote spagnolo (“La bellezza disarmata”, edizioni Rizzoli, qui la presentazione fatta a Roma) a cui l’ex leader di Rifondazione comunista ha partecipato. A partire da quello di qualche giorno fa a Milano, sede centrale e cuore pulsante del movimento ecclesiale, dove al Santuario dell’Addolorata di Rho Bertinotti e don Carròn hanno dialogato davanti a un migliaio di persone insieme a Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria all’Ospedale Maggiore di Novara (qui il resoconto di Tracce, organo di CL). In precedenza i due si erano confrontati sullo stesso tema anche al Palacongressi di Rimini, la seconda città più importante del movimento ecclesiale (qui il resoconto).



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