Settecentocinquanta milioni di euro. Sarebbe questa la valutazione complessiva attribuita all’Inter dalla cinese Suning, in base all’accordo che ha siglato il passaggio del pacchetto di maggioranza del club nerazzurro. Il colosso del retail cinese ha sborsato 270 milioni di euro per il 68,5% del club milanese, ovvero l’intera quota di Massimo Moratti (tramite Erik Thohir) e parte della quota di Thohir stesso, valutando il 100% della società 385,71 milioni di euro. A questa cifra va aggiunto il debito che a oggi ammonta a 230 milioni di euro (prestito contratto con Goldman Sachs) più i circa circa 135 milioni che Thohir aveva prestato all’8% al club. Il risultato che si ottiene è una valutazione complessiva pari a 750 milioni.
«È la prima volta che una squadra cinese acquista il 68,5% di un blasonato club europeo», ha spiegato in una nota Suning, che – così come conferma una fonte vicina all’operazione – diventerà presto l’unico azionista della società neroazzurra, con il 100% del capitale. Da ieri Thohir detiene il 31% e, pur rimanendo in carica come presidente, l’intenzione è quella di cedere questa quota, probabilmente entro la fine del prossimo anno. Internazionale Holding non sarà più azionista con Massimo Moratti che uscirà dal club dopo un avventura lunga 21 anni culminata con il Triplete nel 2010 ma anche ricca di delusioni.
L’annuncio dell’acquisizione da parte del Suning, come anticipato da Milano Finanza in edicola, è stato dato ufficialmente presso il Sofitel Hotel di Nanchino (di proprietà di Suning) alla presenza dei vertici dell’Inter (l’amministratore delegato Michael Bolingbroke e il vicepresidente Javier Zanetti oltre a Thohir arrivato domenica sera da Giacarta); per il gruppo cinese, c’erano il presidente Zhang Jindong e il vice Gong Leu.
L’ingresso nel mondo del calcio di Suning è avvenuto recentemente, alla fine del 2015, quando la società ha acquistato uno dei club più antichi in Cina, il Jiangsu. Primo tassello di una rete più complessa, una testa di ponte verso l’Europa. Sebbene sia entrata in questo settore da poco, infatti, Suning si è già fatta conoscere agli esperti del settore. Nella campagna acquisti di gennaio è stato il terzo club a spendere di più, assicurando alla Chinese League giocatori come Texeira e Ramires per complessivi 78 milioni. E ora, l’Inter. Come detto dal presidente Zhang, si tratta del primo investimento importante nel calcio europeo. Wanda è stata la prima a investire in un club del vecchio continente, acquistando il 20% dell’Atletico Madrid, seguita da China Media Capital che ha comprato il 13% del Manchester City. Altre società cinesi hanno poi acquistato piccole partecipazioni in Francia, Olanda, Repubblica Ceca e Spagna.
Chi ieri ha sentito parlare Zhang non può non aver pensato alle parole del presidente Xi Jinping: «Vogliamo far crescere il nostro brand in Europa e l’Inter in tal senso rappresenta una porta per il mondo», ha spiegato il presidente Zhang. Cita Massimo Moratti quando spiega che ne seguirà le idee per ricostruire la gloriosa storia del passato di una squadra che, dice Zhang, «è quella che in Cina ha il maggior numero di tifosi». «La situazione è molto diversa rispetto a quando all’Inter si interessò il China Railways», spiega a MF-Milano Finanza una fonte dalla Cina, «qui c’è un disegno ben preciso, la voglia di investire ma soprattutto un gruppo strutturato con ottime connessioni politiche». Suning, una sorta di Best Buy cinese specializzata nella vendita di prodotti di elettronica, ha circa 1.600 negozi in Cina e una super piattaforma di e-commerce; il suo fatturato annuo è di circa 15 miliardi di dollari.
(Articolo pubblicato sul quotidiano Mf/Milano Finanza diretto da Pierluigi Magnaschi)