Con la Legge di Bilancio 2017 il Legislatore, spinto dall’esigenza sia di aiutare le popolazioni devastate dai recenti terremoti sia di incentivare la prevenzione del rischio sismico, è intervenuto nuovamente sulle agevolazioni fiscali relative alle ristrutturazioni edilizie con specifico riguardo al c.d. SISMA BONUS.
Lascito del Governo Renzi, la detrazione già presente nel nostro nell’ordinamento e prevista sia per soggetti IRPEF che IRES, viene però ampliata e potenziata attraverso l’estensione anche a tutti gli edifici siti in ZONA SISMICA 3 (prima esclusa per il ridotto rischio sismo) e tempistiche di fruibilità più favorevoli per rendere meno oneroso per cittadini ed imprese l’intervento di messa in sicurezza statica od in molti casi l’integrale ricostruzione degli immobili distrutti o resi inagibili.
Il rinnovato SISMA BONUS infatti, anche se rispetto al 2016 subisce una riduzione relativa alla percentuale di detraibilità delle spese sostenute che passa dal 65% al 50%, prevede per gli interventi di adozione di misure antisismiche eseguiti dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 un ammontare complessivo di spese detraibili non superiore 96.000 euro ripartiti però in 5 anni (cinque quote di pari importo) rispetto ai 10 della precedente disposizione.
Inoltre, è previsto un aumento della percentuale di detraibilità delle spese sostenute al 70 per cento e 80 per cento qualora dall’intervento derivi una riduzione di rispettivamente una o due classi di rischio sismico, sarà poi una circolare ministeriale disponibile entro il 28 febbraio ad identificare le modalità che stabiliranno il passaggio da una classe di rischio maggiore ad una inferiore.
Ma non è tutto, qualora infatti gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche siano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali, possibilità estremamente concreta, le detrazioni salgono ulteriormente, rispettivamente nella misura del 75 per cento se si passa ad una classe di rischio inferiore e dell’85 per cento con passaggio di due classi di rischio. Ovviamente, in questo caso, per quantificare il tetto massimo di spesa detraibile si dovrà moltiplicare 96.000 euro per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.
Per usufruire dell’agevolazione cittadini, imprese e condomini dovranno ottenere le abilitazioni amministrative necessarie e pagare tutte le spese sostenute con il bonifico specifico per le ristrutturazioni edilizie.
L’intervento del Governo uscente è sicuramente rilevante in un momento storico in cui la platea dei soggetti interessati è tristemente così elevata, unica critica sostenibile è che poteva essere prevista dalla norma la possibilità di scelta ai contribuenti di ripartire detrazione in 10 o 5 anni, poiché il vincolo a 5 anni potrebbe danneggiare tutti i soggetti che non hanno la capienza IRPEF/IRES annuale per detrarre la spesa perdendo così integralmente o parzialmente il beneficio.
Oltre alla rimodulazione del SISMA BONUS, Legge di Stabilità 2017 prevede anche lo stanziamento delle risorse per gli interventi di ricostruzione privata e pubblica nei territori colpiti dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 ovvero:
- 100 milioni di euro per l’anno 2017 e 200 milioni di euro annui dall’anno 2018 all’anno 2047, per la concessione del credito d’imposta maturato in relazione all’accesso ai finanziamenti agevolati, di durata venticinquennale, previsti per la ricostruzione privata;
- 200 milioni di euro per l’anno 2017, 300 milioni di euro per l’anno 2018, 350 milioni di euro per l’anno 2019 e 150 milioni di euro per l’anno 2020 per la concessione dei contributi per la ricostruzione pubblica.
Viene inoltre data la possibilità alle Regioni colpite di destinare, nell’ambito dei pertinenti programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2014/2020, ulteriori risorse, incluso il cofinanziamento nazionale, per un importo pari a 300 milioni.