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Perché Mueller scandaglia gli affari di Kushner

Il Washington Post ha un’altra rivelazione potenzialmente micidiale: Jared Kushner, il potentissimo genero del presidente Donald Trump, e consulente speciale della Casa Bianca, è sotto investigazione personale da parte del team guidato da Robert Mueller, lo special consuel che per il dipartimento di Giustizia sta coordinando l’indagine dell’Fbi sul Russiagate (l’inchiesta sulle ingerenze russe nelle presidenziali e possibili collusioni degli uomini di Trump).

“UNA PRATICA STANDARD”

Sotto lo scrutinio di Mueller starebbero passando alcuni affari di Kushner, che è un imprenditore immobiliare con ottime entrature nell’élite economica newyorkese e rapporti d’interessi internazionali. Per il momento, spiega il WaPo e conferma la CNN (sempre attraverso fonti anonime informate sui fatti), l’indagine è ancora in “una fase precoce”, non specifica qual è l’oggetto dell’indagine, e dice che per ora non c’è evidenza di capi di accusa e tanto meno di illeciti. Jamie Gorelick, l’avvocato di Kushner, ha definito i controlli sul suo assistito “una pratica standard”. Ma è evidente che la notizia è interessante perché conferma come l’indagine stia passando in rassegna i più intimi collaboratori della Casa Bianca, spostando sempre più l’attenzione verso il presidente Trump, che Mueller starebbe indagando per verificare eventuali ostruzioni alla giustizia nell’ambito dell’inchiesta – e indagare su un presidente, negli Stati Uniti, è tutt’altro che una pratica standard.

KUSHNER NEL RUSSIAGATE

Qualche settimana fa il nome di Kushner era stato tirato in ballo quando altre indiscrezioni giornalistiche dicevano che in mezzo al Russiagate non c’erano soltanto elementi della campagna elettorale come l’ex direttore Paul Manafort o il consulente Carter Page, o il dimissionario consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, ma anche collaboratori della presidenza tuttora in attività. Kushner aveva già dato la propria disponibilità per un’audizione davanti alla Commissione Intelligence del Senato (che dovrebbe tenersi a breve). La commissione si sta concentrando sul ruolo degli uomini di Trump nel Russiagate dal punto di vista politico – mentre l’Fbi sta seguendo pratiche che, per il momento, riguardano reati federali, probabilmente di tipo fiscale e amministrativo.

KUSHNER E I CONTATTI RUSSI

A marzo erano uscite notizie su alcuni contatti avuti da Kushner con l’ambasciatore russo a Washington Sergei Kislyak, che è uno dei punti focali dell’intera indagine sulla Russia. Inoltre si era parlato delle relazioni del genero-in-chief con un banchiere russo, Sergey Gorkov, con cui avrebbe parlato delle sanzioni contro Mosca – vale la pena notare che Gorkov è a capo della banca statale Vnesheconombank, posta sotto sanzioni dal Tesoro nel 2014 dopo la crisi ucraina e l’annessione della Crimea. A maggio sono emerse notizie sul tentativo di Kushner di creare un canale riservato per comunicare con i russi lontano dalle rituali intercettazioni del controspionaggio americano, a cui sono sottoposte tutte le comunicazioni di ufficiali stranieri sul suolo statunitense.

IL VP ASSUME UN AVVOCATO PERSONALE

Giovedì il Vice Presidente Mike Pence ha ufficialmente comunicato di aver assunto Richard Cuellen, un ex procuratore federale ora al lavoro nello studio privato McGuire Woods (con sede in Virginia), per rappresentarlo come avvocato personale nell’inchiesta Russiagate – circostanza che fa immaginare un coinvolgimento anche del VP.

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