Ma che sta succedendo nella nostra Chiesa (ex?) cattolica, apostolica, romana? Osserviamo che vengono dissuasi con varie formule istituti religiosi di diritto pontificio, considerati tradizionalisti. Vengono redarguiti ed ignorati 4 Cardinali (considerati “conservatori”) che hanno proposto Dubia (prima privatamente, molto più tardi pubblicamente) in materia di fede. Vengono rimossi eccellenti cardinali (“conservatori” e dissidenti) come Pell e Muller. Viene indirettamente “avvertito” persino il papa Emerito (considerato restauratore e conservatore) e persone a lui vicine. Si pubblicano articoli violenti ed intimidatori indirizzati al mondo cattolico tradizionalista. Si grida a voce alta, e con vari “apprezzamenti” propagandistici, che finalmente viene riconosciuta che la distorsione del cristianesimo è stata operata dal mondo cattolico conservatore e integralista, operando in tal modo una separazione manichea e giacobina. Tutt’un tratto si direbbe che tutti i problemi della Chiesa e quindi del mondo intero siano attribuibili ai cattolici conservatori ottusi, biechi reazionari.
Quali conflitti reali stanno accendendo questi scontri (per ora solo) dialettici? Perché la tradizione non può più coesistere con la modernità su temi sociali, economici, oltre che teologici e dottrinali? Che succede quindi? “È il mondo globale (gnostico), bellezza!”. Nulla di misterioso, si direbbe che stia solo cambiando la Chiesa, che stia diventando la Chiesa “evoluzionista” di Karl Rahner, profeta teologo gesuita che ha seppellito la chiesa conservatrice di san Tommaso d’Aquino. Sta nascendo una Chiesa che si vorrebbe fosse solo di San Pietro e non di San Paolo. Non di un San Paolo che possa e sappia correggere San Pietro, ma soprattutto non di un San Paolo che evangelizza il mondo intero, senza “rispetto umano” per le altri culture e fedi.
Rispondere quindi “cosa” sta succedendo non è difficile in fondo, è difficile rispondere “perché” sta succedendo oggi e così rapidamente e arrogantemente e quali saranno le conseguenze prevedibili, in materia morale anzitutto e conseguentemente in materia sociale, economica, politica. E di questo vorrei proporre una riflessione al lettore, lasciando le riflessioni in materia teologica ad altri studiosi che conoscono le radici filosofiche (Kant, Hegel, Heidegger) della teologia di Karl Rahner. Vediamo perciò alcune conseguenze pratiche di questa guerra scatenata contro i conservatori-tradizionalisti, anticipando che in realtà si tratta solo di uno scontro tra chi ha fede e chi non ha fede. Ma che significherà in economia, ambiente, società, per esempio?
Economia. La crisi economica in corso ha creato distorsioni, povertà, ingiustizie. Ma invece di ricercare le vere cause morali della crisi, come farebbe il cosiddetto biasimato catto-conservatore, il catto-progressista sta dimostrando di limitarsi a evidenziare le conseguenze morali della crisi. Si attribuiscono le responsabilità ad un capitalismo avido, egoista e indifferente al prossimo, ma si ignora che avidità, egoismo ed indifferenza sono vizi dell’uomo, conseguenza di mancanza di forza morale. Si dichiara che l’origine di tutti i mali è la inequità (cattiva ripartizione delle ricchezze), dimenticando che questa è originata dal peccato, fingendo di ignorare che la miseria materiale è generata da quella morale, non viceversa. Si dichiara che questa economia uccide, quando l’economia non può uccidere nessuno essendo solo uno strumento, è semmai l’uomo che la usa male, quando perde il senso della vita e delle sue azioni. Affermare che la miseria materiale crea quella morale è marxismo puro e conosciamo gli effetti nefasti di questa dottrina.
Ambiente. Si parla, nei circoli catto-progressisti del problema ambientale quale priorità assoluta e si spiega che è provocato dall’egoismo ed avidità dell’uomo, lasciando intendere che pertanto l’uomo è realmente “cancro della natura” ed è bene che venga ridimensionato. Ma si evita accuratamente di approfondire cosa ha provocato negli ultimi decenni questo problema ambientale dovuto alla irresponsabilità dell’essere umano (se ci fosse accordo fra scienziati nel riconoscere detto problema). Infatti il neo problema ambientale negli ultimi decenni è dovuto proprio alle conseguenze delle dottrine neomalthusiano-ambientaliste diffuse ed accettate qualche decennio fa che han provocato eccessi consumistici, per compensare in occidente il crollo nascite e sostenere il PIL, e delocalizzazione produttive in paesi a bassi costi di produzione e con molta minor “sensibilità“ all’inquinamento. Affermare che l’ambientalismo è il problema chiave dell’umanità presuppone scelte di decrescita economica, ulteriore decrescita conseguente di popolazione e alcune conseguenze sulle migrazioni per frenare le nascite nei paesi poveri. Pensare che l’ambientalismo possa diventare la religione universale che accomuni tutti i popoli della terra non è più una utopia, è diventato un incubo.
Società /Migrazioni. La forte enfasi umanitaria data al fenomeno immigrazione, in ambienti “progressisti “ della Chiesa, senza cercare anche in questo caso di approfondire le cause e la realtà del fenomeno, ma solo considerando, in modo miope peraltro, alcuni effetti morali, sembrerebbe esser pericolosa per tutti, per i migranti, per la loro terra, per le loro famiglie abbandonate, per i poveri nei paesi obbligati ad accogliere, per la credibilità stessa della Chiesa che li paragona alla Famiglia di Nazareth alla ricerca di una accoglienza. Anche per le migrazioni vi sono cause morali di avidità, egoismo, indifferenza che potrebbe ben spiegare le ragioni delle migrazioni ed esser risolte.Si pensi solo alla fornitura di armi per le guerre in corso (non più risolte sul nascere), si pensi al nostro protezionismo (con dazi elevatissimi) sulle importazioni di prodotti agricoli, unica forma di sostentamento di paesi africani, che han creato maggior miseria. Per non parlare della confusa e contraddittoria ipocrisia con cui si spiega la opportunità di immigrazioni per colmare il gap di popolazione e risolvere problemi economici. Si dimentica anche che le migrazioni son considerate, in sede Onu, da decenni, una strategia per realizzare quel sincretismo religioso necessario alla omogeneizzazione culturale e morale nel mondo globale. Avete, in compenso, più sentito parlare di difesa della vita e difesa della famiglia?
I tre temi sopra esposti, che sono chiave per la nostra civiltà, sono supportati e persino proposti da una parte della Chiesa che nel contempo diffida l’altra parte, a contestare. Le due parti sono definite furbescamente progressisti e conservatori, dove i progressisti sono i buoni che vogliono il bene dell’umanità mentre i conservatori sono i cattivi che ostacolano i buoni per difendere il loro potere. In realtà il problema interno alla Chiesa è un altro (ma non spetta a me descriverlo), mentre i problemi esterni che interessano tutti noi sono quelli sopra proposti. Si sta artatamente circuendo l’opinione pubblica confondendo cause morali ed effetti morali. Ma attenzione, se l’autorità morale è divisa e non insegna più con chiarezza cosa è bene e cosa è male, chi ne soffrirà di più? Ne soffrirà solo il cattolico baciapile, conservatore e tradizionalista? O ne soffrirà per primo il laico illuminista “alla Voltaire”, che pur avendo in odio la religione ed il sacro, aveva capito che era meglio che il cameriere, il medico e la moglie fossero religiosi al fine di non esser derubato, avvelenato e cornificato? Ebbene, qualcuno vorrebbe che l’origine dei problemi di oggi stia nell’esistenza di cristiani conservatori e tradizionalisti che si oppongono al bene proposto dai progressisti-modernisti che hanno meglio capito cosa è necessario moralmente per soddisfare le esigenze del mondo moderno. Prego il lettore di fare queste riflessione finale: un tempo non si voleva che laCchiesa si occupasse di problemi economici (ricordo che Indro Montanelli scrisse che quando i santi si occupano di economia fanno solo pasticci), oggi si vorrebbe che la Chiesa si occupasse solo di problemi economici (verso i poveri, gli immigrati, ecc.) ma non più morali. Vale la pena rifletterci o no?