Tutto rinviato al 27 settembre, giorno in cui è in programma un vertice fra il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. E’ finito con un nulla di fatto l’incontro di ieri a Roma fra il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire e i suoi colleghi italiani dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e dell’Economia Pier Carlo Padoan. Un nulla di fatto però, secondo le ricostruzioni più ottimistiche, propedeutico a un accordo finale che tutti dicono di voler raggiungere: sia la Francia che chiede una diversa composizione azionaria per Stx (50%-50%) rispetto a quella accettata da Hollande sia l’Italia che mantiene ferma la posizione sugli accordi iniziali e vuole per Fincantieri la guida reale dei cantieri, un aspetto su cui concorda anche Parigi. Ma la Francia rilancia chiedendo di rafforzare anche gli aspetti militari dell’operazione oltre a quelli legati alla cantieristica (qui l’approfondimento di Formiche.net sul polo navale militare).
IL COMUNICATO FINALE
Il comunicato congiunto che viene lanciato al termine dell’incontro fra il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire e i suoi colleghi italiani dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e dell’Economia Pier Carlo Padoan apre prospettive e non prevede chiusure. Non si strappa definitivamente, nonostante la Francia continui a dire che il controllo degli Stx debba essere paritetico fra i due Stati, e ci si dà appuntamento al 27 settembre, quando a Lione il premier Paolo Gentiloni e il presidente francese Emmanuel Macron si incontreranno per un bilaterale in cui si parlerà anche di cantieristica.
LE PAROLE DI LE MAIRE
Nessuna sorpresa nemmeno nelle parole del ministro Le Maire che ribadisce quanto già sostenuto da settimane: il capitale di Stx può solo essere diviso alla pari fra Fincantieri e i soci francesi. Le Maire giudica l’incontro «abbastanza positivo». «La decisione del governo francese è una temporanea — aggiunge — Vogliamo sempre costruire con l’Italia un grande campione industriale europeo in campo navale civile e militare».
LA POSIZIONE DI PADOAN E CALENDA
Roma non si sposta invece di un millimetro dalle posizioni già espresse nei giorni scorsi. «Abbiamo constatato che tra Italia e Francia permangono differenze che non si sono sanate, noi rimarremo fermi. È stato stabilito che ci sarà tempo fino al 27 settembre, vedremo se potremo colmarle», dice Padoan. «Per creare un grande gruppo, occorre fiducia reciproca e la premessa è quella di arrivare a una conclusione che rispetto gli accordi su Stx dove le distanze rimangono. I francesi si sono detti disponibili a darci il controllo gestionale della società ma non è questo il tema. Per noi le condizioni sono chiare e da lì non ci muoviamo » aggiunge Calenda.
LO SCENARIO
In serata arriva la nota congiunta ad aprire speragli maggiori sul confronto. Il governo esprime «forte rammarico» per la posizione francese su Stx. Ma fissato questo paletto da cui nessuno può e vuole retrocedere si cambia passo. Viene infatti ribadita «la comune volontà di superare le differenze sull’equilibrio nella struttura del capitale di Stx e di facilitare la creazione di una industria navale europea più efficiente e competitiva». Sono le basi l’alleanza civile e militare sui mari che chiama ufficialmente per la prima volta tre attori Fincantieri, Stx France e Naval Group. E’ all’interno di questa squadra che si dovrà rinegoziare quote di capitale. E a questo punto si potrà trovare anche la soluzione su Stx la cui «questione della struttura di capitale di Stx France sarà affrontata al bilaterale del 27 settembre. Interessante il passaggio finale. «La quota di Fincantieri in Stx France verrà definita in linea con il suo ruolo industriale di guida». Fino ad allora il cantiere francese resterà tutto pubblico visto che «il Governo francese si impegna a non aprire il capitale di Stx France ad altri soggetti e a considerare Fincantieri l’opzione preferita per il futuro della società».