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Ecco come Germania e Francia stanno manovrando per l’Europarlamento post Brexit

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Lunedi prossimo la Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo voterà il documento di lavoro sulla futura composizione dell’europarlamento in vista delle elezioni europee del 2019 e dell’uscita della Gran Bretagna dalla UE. Attualmente il numero di Deputati europei è fissato a 751 (per l’esattezza 750 più il Presidente), inoltre nessuno Stato può avere più di 96 seggi e meno di 6. Già da qualche mese è in corso la discussione politica sull’eventualità di uniformare a livello europeo la legge per l’elezione degli eurodeputati: attualmente ogni Stato Membro ha un sistema diverso, in alcuni per esempio ci sono le liste bloccate, in Italia invece sono eletti con le preferenze. Inoltre l’europarlamento sta discutendo sulla possibilità di prevedere, oltre ai Deputati eletti in ogni Paese, la creazione di liste transnazionali.

Nel documento in votazione la prossima settimana il numero dei membri sarà limitato a 699 più il Presidente, riduzione che tiene conto anche della prevista fine dei negoziati per la Brexit e quindi la “probabile” non rielezione dei Deputati inglesi (attualmente sono 73). Gli addetti ai lavori usano il condizionale quando si parla della Brexit, perchè i negoziati procedono a rilento visti i numerosi punti di disaccordo tra UE e Gran Bretagna; primo fra tutti le sorti dei cittadini europei che vivono e lavorano oltremanica e viceversa.

La procedura di uscita della Gran Bretagna è stata attivata il 29 marzo del 2017, l’uscita dovrebbe avvenire entro due anni, salvo eventuali proroghe concesse secondo modi e tempi previsti dall’Art.50 del TUE. Secondo il documento proposto, e considerando la chiusura dei negoziati per la Brexit, la proposta di ripartizione dei seggi al Parlamento europeo risulta la seguente:

elenco tabella

In base ai numeri sopra indicati, la Germania conserverebbe i suoi 96 Deputati (che è il massimo previsto), la Francia passerebbe da 73 a 78 e ĺa Spagna da 54 a 58. L’Italia che attualmente ne ha 73, come la Francia, passerebbe a 76 (due in meno della Francia) . L’ultima parola sulla composizione spetterà al Consiglio europeo e vedremo se in quella sedel’Italia riuscirà a ottenere almeno un seggio in più. Come si evince dai numeri ci sarà anche un margine per accogliere eurodeputati in provenienza da eventuali nuovi futuri Stati Membri.



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