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Vi racconto cosa è successo alla convention di Fiuggi organizzata da Tajani

Di Mara Carfagna
centrodestra

Per l’Europa, a patto che sia meno sorda ai bisogni degli italiani. Per un’Italia più giusta, più semplice, meno cara per gli italiani, che riconosca più diritti a ciascuno, cancelli le discriminazioni e aiuti chi è rimasto indietro. La convention di Fiuggi organizzata da Antonio Tajani, che si è conclusa poche ore fa, vale più di un congresso, di quelli che si tenevano nel Novecento e che si sviluppavano tra mozioni e documenti contrapposti e rappresentavano il terreno di sfida tra pezzi di apparato, personalità che avevano idee diverse, programmi spesso molto distanti gli uni dagli altri. Forza Italia non ne ha bisogno. Nel corso di questo appuntamento abbiamo riscoperto tutte le ragioni che hanno portato più di vent’anni fa alla nascita del partito e del centrodestra, la ritrovata attualità dei pilastri del nostro programma, faro della nostra azione politica.

L’Italia e l’Europa sono cambiate dal 1994 ad oggi, ma le nostre idee sono sempre – e anzi sempre di più – di stringente attualità, al passo con i tempi che viviamo.

A Fiuggi in questi tre giorni sono passate tante persone: donne e uomini, parlamentari e amministratori locali, iscritti, curiosi. Ciascuno ha avuto la possibilità di parlare, di dire la sua, di raccontare la sua esperienza e di esporre i suoi progetti. Noi siamo un partito aperto, plurale, ma unito.

Questa prova di grande vitalità, per la quale siamo tutti grati al presidente dell’Europarlamento Tajani, dimostra che siamo pronti per la grande sfida dell’anno prossimo, per tornare al governo di questo Paese.

Come ha ribadito il presidente Silvio Berlusconi nel suo intervento finale noi non aspiriamo a tornare al governo perché ci interessa occupare posizioni, perché qualcuno di noi si è innamorato del potere. Il centrodestra, che ha come suo baricentro Forza Italia, deve tornare al governo perché le alternative non esistono o non sono per niente credibili.

Se oggi anche il Partito Popolare Europeo si augura – per mezzo del suo più alto rappresentante – che il presidente Berlusconi sia il prossimo presidente del Consiglio è perché tutti nel nostro Continente hanno verificato in questi ultimi anni che Pd e centrosinistra non sono in grado di affrontare i problemi di questa nostra società perché difettano di concretezza e di fantasia, mentre il Movimento Cinquestelle, come dimostrano le disastrose esperienze di governo nelle città italiane, preferisce la fantasia alla realtà, pensa di rispondere con progetti di funivie ai problemi del traffico.

Da Fiuggi è partita la sfida che riporterà Silvio Berlusconi e il centrodestra al governo del Paese. La nostra concretezza contro l’inadeguatezza del Pd e l’inaffidabilità dei Cinquestelle. Noi ci siamo, siamo pronti, perché, come ha ricordato il Presidente, “bisogna crederci, chi ci crede vince”.


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