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Perché il bacio di Paglia alla Bandiera italiana è una lezione per tutti

Ten. Col. Gianfranco Paglia, Sergio Mattarella

Scusate la retorica. La notizia è semplice: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale gli atleti italiani che parteciperanno alla terza edizione dei campionati militari paralimpici “Invictus Games 2017” che si terranno dal 23 al 30 settembre a Toronto. Sono 15 gli atleti del Gruppo sportivo paralimpico della Difesa che saranno impegnati. Il ministro Roberta Pinotti ha detto che la squadra nacque nel 2014 e che “poter recuperare la fiducia in se stessi e la voglia di rimettersi in gioco completamente è fondamentale, lo è per tutti, ma penso che per chi ha scelto la professione militare lo sia ancora di più”.

Sono militari che portano i segni della loro attività nel mondo e contro il terrorismo, ricchi di “lealtà e coraggio, ne avete dato ampia prova” ha detto Mattarella. Alla fine il presidente, come sempre avviene in occasione di appuntamenti sportivi internazionali a cominciare dalle Olimpiadi, ha consegnato la bandiera italiana al portabandiera della squadra, tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare per quanto fece nel luglio 1993 durante l’agguato al Check Point Pasta di Mogadiscio. Paglia, costretto da allora su una sedia rotelle e oggi in servizio al ministero della Difesa, l’ha presa e l’ha baciata. Un gesto istintivo, ma inatteso, tanto che nelle immagini televisive si nota l’emozionata sorpresa del Capo dello Stato, che gli stringe le spalle istintivamente, e del ministro.

E allora? Quel bacio era inatteso dagli altri, ma ovvio per Paglia e per quelli come lui presenti nella sala. Per loro la bandiera è la Bandiera, con la maiuscola, anche se a Toronto non avranno di fronte terroristi, ma altri militari-atleti. Per loro rappresentare l’Italia è sempre un onore e una responsabilità, nelle missioni e nello sport. Un gesto come quello, due secondi forse sfuggiti a molti telespettatori, equivale a un editoriale sull’importanza di valori desueti da rispettare e applicare ogni giorno. Una lezione per molti. E scusate la retorica.

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