Capita anche questo in Italia. Che un assessore regionale all’Ambiente dichiari che una sostanza (il pet-coke, combustibile derivato dal petrolio) sia un rifiuto nocivo e ne impedisca l’uso nel processo produttivo di un’impresa come la Italcementi. I lavoratori, preoccupati del loro destino, sono scesi in piazza per protestare. Difficile dare loro torto, soprattutto se consideriamo che è stata la Corte di Giustizia Europea nel 2004 a chiarire che il pet-coke non è e non può essere considerato un rifiuto. Non vi è legge che ne impedisca l’uso per la produzione del cemento. Eppure in Sicilia un assessore decide diversamente. E se la giunta è di centrodestra, poco importa. I veti non hanno colore.
A scendere in piazza per difendede la propria occupazione, i lavoratori palermitani della Italcementi. L'assessore all'ambiente (di centrodestra) ha vietato l'uso del pet-coke. Che la Corte di Giustizia Europea ha invece 'approvato'.