E’ difficile non essere d’accordo con le tesi di Nicola Rossi. Per una volta però dobbiamo ammettere di non aver capito. Rossi dice che serve rinnovamento della classe dirigente e si appella al principio della meritocrazia. Sin qui tutto bene. Poi però spiega al Corriere della Sera che “bisogna sostituire alcune istituzioni” e fa i nomi di Italianieuropei, Astrid, Nens, Arel. Francamente ci sembra una sciocchezza non degna di Nicola Rossi. Le fondazioni e associazioni che ha citato possono piacere o meno ma tentano, con gradi diversi di successo, di contribuire alla cultura politica del centrosinistra. Se si vuole che prevalga la meritocrazia allora bisogna creare strutture migliori e confrontarsi sul mercato. Non invocare la chiusura di quelle esistenti. Questa sarebbe una scelta dirigistica e sovietica, nient’affatto liberale.
Nicola Rossi invoca la meritocrazia e poi però chiede la chiusura di Italianieuropei, Nens, Astrid, Arel. Chi pensa di saper far meglio lo deve fare e dimostrarlo sul mercato e non chiedere misure sovietiche. O no?