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Nimby, l’illegalità tollerata

Di pm

Costruire una centrale elettrica in Italia è un’impresa degna di Sisifo. Accade poi che quando l’opera è stata approvata (è più facile attraversare a nuoto un Oceano..), a bloccarla ci pensano gruppi di cittadini messi insieme dalla sindrome Nimby (not in my back yard). Ieri è accaduto dell’incredibile a Bari. Le turbine che dovevano essere trasferite nella cittadina di Modugno, a pochi chilometri dal capoluogo pugliese, non sono riuscite a superare il porto. Una protesta surreale le ha bloccate. Lo slogan di questi grillini accompagnati dal sindaco era “dove c’è una centrale a turbogas non c’è vita”. La verità è che dove ci sono questi signori non c’è mai la magistratura o la polizia (questa, che ha la nostra solidarietà, si limita a tutelare l’ordine pubblico e non a perseguire le eventuali violazioni). L’aver impedito il trasporto delle turbine, oltre ad essere una sciocchezza, è una illegalità. Fino a quando potrà essere tollerata il Nimby come religione di Stato?



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