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Studenti senza idee? Professori con idee vecchie!

Studenti senza più idee ne passioni. Un pò grigi e tristi insomma.

Questa è l’opinione di numerosi presidi dei licei storici di Milano e Roma, all’indomani delle elezioni studentesche. Nelle quali, per la cronaca, crollano i collettivi di sinistra e ottengono buoni risultati la destra e le liste “goliardiche” o apolitiche. Le colpe degli studenti elettori? Occuparsi dell’edilizia scolastica, dei servizi per gli studenti, del diritto e dell’accesso alle studio. Di cose insomma di poco conto. I presidi lamentano che i collettivi orfani della sinistra e di Marx, e la destra goliardica e antipolitica, non vogliamo più fare la rivoluzione. Che i giovani (signora mia!) non sono più quelli di una volta. Non sono più quelli degli anni ’70, che volevano fare la rivoluzione e fecero solo tanti danni. Non sono quelli che hanno reso famosi quei licei di Roma e Milano. A suon di spranga. Non sono, insomma, quello che certi presidi erano alla loro età.

Ora, apparte il fatto (incontrovertibile e vergognoso) che le strutture scolastiche sono veramente fatiscenti e i servizi da terzo mondo, e che certi argomenti sono entrati di diritto nel dibattito studentesco, c’è da chiedersi se non sia un bene che non si parli più di Marx ma di programmi ed esami. Di aule e sistemi corsi di formazione invece che di gestione della piazza e di Sorel. Addirittura, c’è da chiedersi se questa nuova tendenza non debba farci sperare. Ad esempio che questa generazione, prontamente etichettata come “antipolitica”, non ricordi un giorno che esistevano parole importanti come “meritocrazia”, prima che il 6 politico le affossasse.



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