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A Davos il World economic forum

Dal World Economic Forum di Davos Ban Ki Moon lancia una sfida alla povertà. “E’ inaccettabile che la malaria continui ad uccidere un bambino ogni 30 secondi nel mondo. Troppi Paesi sono rimasti indietro nella lotta contro la povertà. Abbiamo bisogno di idee nuove, di un nuovo approccio”.

Al suo fianco anche il premier britannico Gordon Brown, il presidente di Microsoft Bill Gates, la regina Rania di Giordania, il cantante Bono ed il presidente nigeriano Umaru Musa Yar’Adua.Quello di oggi è stato un accorato appello, rivolto al settore privato, ai ricchi e ai potenti del Mondo, a sforzarsi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio contro povertà, fame, malattie.

L’allarme di perdere la scommessa arriva proprio da Brown: “Al ritmo attuale il mondo raggiungerà il traguardo di ridurre dei tre quarti la mortalità infantile nel 2050 e solo nel 2115 sara’ raggiunto l’obiettivo dell’istruzione primaria universale”. E mentre il primo ministro annuncia l’incontro di maggio a Londra per coinvolgere il settore privato, Bill Gates, chairman di Microsoft, lancia “il capitalismo creativo”, a sua detta, in grado di rispondere ai bisogni degli indigenti. In sostanza, e semplicemente, le imprese dovrebbero ripensare l’offerta dei prodotti a beneficio della società. Quindi passa all’attacco di quel digital divide, che lui setsso ha creato.

La proposta più concreta arriva da Bono degli U2. Il cantante irlandese propone di passare da un semplice impegno morale ad un accordo scritto e vincolante.  E chiude ammiccando ai Paesi in via di sviluppo: “Trovatevi un buon avvocato. Così se falliamo ci portate tutti davanti ad una corte”.

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