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La rabbia dei palestinesi

Per sopravvivere al blocco israeliano migliaia di palestinesi in queste ore stanno cercando beni nel vicino territorio egiziano. Fonti locali riferiscono che solo nella notte sono stati distrutti 14 Km di frontiera tra Egitto e striscia di Gaza. Nel famoso muro divisorio tra palestinesi e israeliani è stato aperto un varco. Gli strumenti usati sono bulldozer e cariche esplosive. Il tutto avviene dopo giorni di forti restrizioni da parte di Israele nei confronti di Gaza. Lo stato ebraico aveva infatti interrotto i rifornimenti alimentari ed energetici. Anche se ieri sera, su pressione della comunità internazionale, Israele aveva ripreso un minimo di rifornimenti, nella notte la popolazione non ha più retto. Così orde di palestinesi civili, guidate da uomini incappucciati si sono riversate in Egitto cercando rifornimenti. Nei giorni scorsi le conseguenze di questa emergenza umanitaria, come il riversamento nel vicino stato arabo, erano state previste. Per questo erano stati dispiegati al confine 2000 agenti delle forze di sicurezza egiziane che, tuttavia, non sono intervenute al momento dello sfondamento. La prima città raggiunta è Rafah, proprio sulla frontiera con Gaza. “Raggiungono Rafah a piedi e fanno provvista di cibo, carburante e sigarette, poi tornano nella Striscia”. A questo punto si aspettano le reazioni internazionali. In queste ore l’emittente araba Aljazeera sta trasmettendo senza filtri la disperazione dei palestinesi. Ci si aspetta una dura reazione da tutto il mondo arabo. E non solo. Anche il nostro ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, aveva condannato la scorsa settimana le decisioni di Israele. Ma una condanna, forse, ora non basta più.

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