Skip to main content

I falsi miti dei giornali stranieri

L’Italia è il paese del sole e del mare, qui da noi si mangia la pizza, qualche volta nelle sere d’estate si suona il mandolino. La mozzarella di questi tempi è un po’ out, ma abbiamo le gondole, il campionato di calcio più bello del mondo e un “mogol dei media” come Berlusconi. Ci vuole poco a mettere in fila gli stereotipi tipici del nostro paese. Così ci vedono all’estero e così credono che sia la nostra politica. Non si spiega altrimenti l’articolo del WSJ di ieri in cui Veltroni viene dipinto come “il nuovo che può cambiare l’Italia” e presentato come ex sindaco di Roma. Dimenticando che è stato anche ex segretario del PdS ed ex vice presidente del Consiglio con Romano Prodi. Quisquilie, ma è pur vero che i cv vanno letti per intero e non solo la riga dell’ultima occupazione. I giornali stranieri scivolano sullo stereotipo dell’Italietta politica, in cui Berlusconi promette ai suoi “una società senza regole”, almeno a quanto scrive Gabriel Kahn sul Wall Street Journal. Ci chiediamo quando abbia sentito pronunciare da Berlusconi una simile promessa. Di contratti con gli Italiani il Cavaliere è esperto, ma un’Italia senza regole effettivamente come spot elettorale gli manca. Quello che stupisce è la superficialità dell’analisi politica di un giornale che dovrebbe andare oltre gli umori da mercato rionale e non cedere alle lusinghe di un retorico “yes we can” detto con accento romanesco. E’ la vecchia storia della stampa intellettuale d’oltreoceano. La stessa che dava Al Gore e poi Kerry vincenti contro Bush, senza tener conto della pancia del paese, di quell’Ohio e di quella Florida che hanno consegnato agli americani 8 anni di dinastia Bush. Offendere l’avversario politico sulla base di stereotipi triti e ritriti non è da WSJ, e stupisce la caduta di stile. Insomma, quando cominceranno a stupirci per davvero con analisi sulla nostra politica che siano utili per noi e che ci facciano riflettere su punti di vista esterni, invece di cadere nella logica di un pensiero unico salottiero, molto distaccato dalla realtà dei fatti? La speranza è l’ultima a morire e…yes they can!

×

Iscriviti alla newsletter