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Verdi italiani sempre più acerbi

“Il nucleare è una tecnologia energetica vecchia, obsoleta molto costosa e la cui realizzazione in Italia richiederebbe oltre 15 anni. Poi è assai di cattivo gusto fare fuori dal nostro paese quello che si ha paura di fare in Italia”. Sembrano le parole di un ambientalista della domenica, di quelli per cui la salvaguardia del nostro pianeta è legata indissolubilmente alle domeniche a piedi nelle città italiane, uno di quelli duri e puri che ancora confondono l’ambientalismo con il “c’è chi dice no”, uno di quei ragazzetti che ancora sognano di vedere la Fiat vendere fiori invece che automobili. Invece a parlare è Paolo Cento, sottosegretario all’economia del Governo uscente, che inveisce contro le posizioni di Giulio Tremonti a favore della ripresa del nucleare oltre l’Adriatico, come da sua intervista di due giorni fa ad Alberto Orioli del Sole24ore. E’ un grande mistero come mai i verdi di tutto il mondo siano maturati e abbiano di fatto posizioni politiche strategiche (come in Germania per esempio), mentre da noi siano ancora affetti da una sorta di sindrome nazional-populista di matrice infantile, oltre che ignorante, come lo sono – d´altronde – tutti gli infanti. Il nucleare è una tecnologia energetica talmente “vecchia, obsoleta e costosa” che praticamente tutta l’Europa l’ha scelta come unica possibilità per risalire la china della crisi economica ed energetica del Vecchio Continente e ormai sta vivendo un pieno “Rinascimento nucleare”. La Francia e la Gran Bretagna sono le storiche nazioni capofila, innamorate dell´energia atomica e, infatti, possono contare rispettivamente su 59 reattori nucleari (in Francia realizzati e gestiti dall’EdF) e 19 reattori l’Inghilterra. La Francia trae dal nucleare il 75% del suo fabbisogno energetico, il Regno Unito il 19% ma pensa di aumentarlo. Ci vuole così tanto a realizzare il nucleare che la Spagna – sia di Aznar che del socialista Zapatero – ha sposato a pieno il progetto e lavora alla sua implementazione. Nel territorio iberico le centrali nucleari sono 8 e forniscono il 50% dell’elettricità utilizzata da industrie e privati cittadini. Gli esempi di Germania e Finlandia sono così noti che è inutile persino citarli, così come quello del Giappone, con le sue 56 centrali e altre 4 in costruzione. Ci auguriamo che i nostri verdi trovino la strada per crescere, per acquisire competenze e per lavorare seriamente. Abbiamo sempre auspicato un’informazione a 360° su tutti i temi e su quelli ambientali ed energetici in particolar modo, visto che sono molto cari alla gente e – perdonate il gioco di parole – alle tasche dei cittadini, ma qui in Italia prima di pensare a 360° evidentemente bisognerebbe cominciare dai bastoncini, come al primo anno sui banchi di scuola. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire, nonostante l´ormai quasi ex sottosegretario all´Economia.

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