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Climate-change: se ne occupa il PE

Il Parlamento europeo ha approvato con una grande maggioranza (516 voti favorevoli contro 47 contrari) la risoluzione dell’italiano Sacconi (PSE) che, a nome della commissione temporanea sui cambiamenti climatici di cui è presidente, ha sottolineato l’importanza di creare una forte interconnessione tra gli sforzi di adattamento e quelli di mitigazione degli effetti negativi che i cambiamenti climatici stanno già producendo su tutte le regioni europee. 
Nella risoluzione si mette in evidenza come i problemi come carenza idrica, siccità e incendi boschivi, principalmente verificatisi nella zona dell’Europa meridionale e nel bacino del mediterraneo, sono il frutto dei cambiamenti climatici, causati soprattutto dell’aumento della temperatura generato dall’attività umana. Le soluzioni che il Parlamento ha individuato per contrastare questi fenomeni vanno in diverse direzioni. Innanzitutto, bisogna favorire lo sviluppo di uno studio sull’economia dell’adattamento, in grado di sviluppare una seria analisi tra costi e benefici del mutamento. E’ necessario, poi, pensare ad un uso più razionale dell’acqua e riflettere sulla indispensabilità di investimenti supplementari in infrastrutture di trasporto. Un’altra necessità, utile a rafforzare l’adattamento ai cambiamenti climatici, è che gli Stati membri comincino ad utilizzare i fondi per lo sviluppo rurale, dal momento che il settore agricolo è non solo quello maggiormente vulnerabile ai mutamenti climatici ma anche una delle cause del fenomeno.
 Infine, è fondamentale in questa fase rafforzare il principio di sussidiarietà: le comunità locali hanno, infatti, un ruolo chiave ma non possono prescindere da un coordinamento a livello dell’Ue.
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