Quel che resta dopo le Torri non è solo un dolorante cumulo di macerie, non è solo la guerra in Iraq, le immagini strazianti delle disumane torture frutto di menti perverse, il sospetto verso i cittadini arabi e i controlli ossessivi agli aeroporti.
Ancora una volta, l´America insegna come seguire le trame del dialogo con le etnie musulmane sparse in tutto il mondo.
A Padova si accende lo scontro tra chi vuole la moschea e chi (i Leghisti) vorrebbe invece chiuderla. Il neo ministro Maroni si prepara a rendere reato la “clandestinità” nel nostro Paese. Idea auspicabile, proprio seguendo il modello americano, ma ci chiediamo quanto perseguibile secondo la nostra giurisdizione quanto mai lassa e lassista e strettamente legata alle ferree norme europee.
In tutto questo fermento, il Centro di Studi Americani a Roma ha organizzato una giornata di riflesisone e dibattito sul tema del dialogo in una società multietnica. Dialogo tra religioni, ma anche tra posizioni politiche differenti. Domani, 12 maggio, nella sede di Via Caetani a Roma, aprirà l´incontro il Consigliere Usa per gli Affari Europei, Farah Pandith, e a seguire una serie di tavole rotonde alle quali è stata invitata tutta la comunità islamica romana. Un bel modo per parlare di immigrazione e di convivenza, seppur nella diversità, di legalità, ma anche di libertà di professare il proprio culto. Temi cari alla società americana, che continuano ad essere centrali nel dibattito politico internazionale, nonostante l´11 settembre.