Basta pagare soltanto 40 euro per fare un giro “protetto” nelle favelas più pericolose di Rio de Janeiro, Brasile, e riuscire a conoscere un vero capo del narcotraffico. È il “turismo della delinquenza”, portato avanti da una agenzia di viaggi brasiliana (Private Tours) e popolare tra i visitatori europei. Oltre alle paradisiache spiagge, il mega-stadio Maracaná, il Cristo di Corcovado, le belle donne e la cachaza, si promuovono le gite ai posti reali, cui si sono ispirati pregiatissimi film come City of God e Tropa de Elite. Con violenti trafficanti di arme e droghe inclusi.
La Segreteria per la Sicurezza Pubblica di Rio ha incaricato la Commissaria Speciale per l´Attenzione al Turista della Polizia Civile di svolgere un´inchiesta su quanto siano legali questi pacchetti turistici alle favela Rocinha, Alemao e alla sponsorizzata Cidade de Deus (Città di dio).
Il quotidiano Folha di San Paolo ha svolto una ricerca, sul solco del miglior stile di “giornalismo gonzo”: il giornalista Vinicius Queiroz Galvao, dopo avere comprato il pacchetto, si è recato da turista nella favela e ha conosciuto il ´Soldado do tráfico´, con il quale ha persino una fotografia di ricordo. L´inchiesta della polizia si concentrerà sugli ipotetici incontri con i ricercati capi della rete di narcotraffico di Rio.
Il traffico di droghe e armamenti in Rocinha è controllato dal gruppo Ada (Amici degli amici), che vivono in continuo scontro con il Comando Vermelho (Comando Rosso), del narcotrafficante Luiz Fernando da Costa ´Fernandinho Beira-Mar´, in carcere di massima sicurezza nella capitale di Mato Grosso do Sul.
Altro che turismo sessuale nell´isola di Cuba! Grazie ai suoi clienti, anche soltanto curiosi, il “turismo della delinquenza” farà della violenza un vero culto, assai redditizio. Molto difficile da sradicare.