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Un governo ‘nucleare’

Il discorso introduttivo di Emma Marcegaglia alla prima assemblea di Confindustria che la vede presidente è un bigliettino da visita eccellente per i mesi a venire. Uno speech ottimista, innovatore e riformista. Parole equilibrate e coerenti con il lavoro di una vita della Marcegaglia. Non è un caso che il mondo politico nella sua interezza le dedichi un doveroso applauso. Ma all´interno dell´assemblea degli industriali, un altro tema è al centro del dibattito; se ne fa promotore il Ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, e dichiara – in linea con il Berlusconi della campagna elettorale – che il Governo tornerà al nucleare entro la legislatura. I motivi sono sotto gli occhi di tutti: i prezzi delle bollette soffrono di ipertrofia patologica, le fonti rinnovabili sono belle sì, ma anche romanticamente attese entro 30 anni. Il nucleare potrebbe, invece, ripartire subito e le nostre aziende (Enel in testa) stanno costruendo centrali praticamente in tutto il mondo, tranne che da noi. Alle parole condivisibili di Scajola, ribatte immediatamente il Ministro ombra per l´Ambiente del Pd, Ermete Realacci, tacciandole di “battaglia ideologica, pari a quella dell´articolo 18. Con queste posizioni – conclude Realacci – finalmente il governo comincerà a perdere voti!”. Di ideologico, però, nelle parole di Scajola ci sembra non se ne ravvisi la traccia. Ideologico fu sì lo scontro sull´articolo 18, ma solo a causa della sinistra che in un rigurgito sessantottino si raggrumò in piazza a fianco dei “proletari” e contro i “padroni”. Quello sull´art. 18 fu un vernissage, più che un dibattito politico. Oggi, invece, parlare di nucleare è quanto mai attuale, persino ´futurista´. L´Europa segue quella direzione da tempo. La Gran Bretagana sta rimettendo in moto i suoi reattori, la Spagna di Zapatero prevede la costruzione di 8 nuove centrali nei prossimi anni. La Francia si fa ricca vendendoci energia proprio grazie alle sue centrali a pochi chilometri dal confine alpino con l´Italia. E noi cosa facciamo? Parliamo di pannelli solari, mentre la gente corre a comprare i condizionatori in previsione di un´estate che si preannuncia torrida. La battaglia ideologica contro il nucleare e la costante disinformazione in merito appartiene solo ed unicamente all´attuale opposizione. Parliamo di energia nucleare come se ci si fosse fermati a Chernobyl, come se la ricerca nel frattempo non avesse fatto passi da gigante nel campo della sicurezza e dell´efficienza. Insomma, il solito vernissage, anche questa volta.
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