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Il Pd che gira a vuoto

La manifestazione dell´8 luglio convocata a Roma dai girotondini contro i provvedimenti del governo Berlusconi sulla giustizia rischia di essere un boomerang per gli stessi organizzatori e per il leader del Pd Veltroni. Difficile ipotizzare che i girotondini riescano a portare in piazza folle simili a quelle del 2002 e 2003. Manca una forte mobilitazione e il sostegno dell´Italia dei Valori, partito scarsamente strutturato sul territorio, potrebbe non bastare a dare alla manifestazione un´impronta di popolo, necessaria per il successo di ogni evento di piazza che non voglia retrocedere a esibizione culturale di retroguardia. Riproporre, a distanza di anni, la medesima indignazione verso il modo di procedere dei berlusconiani sulla giustizia, dopo aver verificato nelle urne che un atteggiamento simile non da´ guadagni elettorali, significa ignorare gli umori della pubblica opinione, che probabilmente dei provvedimenti annunciati dal governo non condivide molto e domanda altra priorità, ma allo stesso modo non si innamora si parole d´ordine abbastanza datate. In difficoltà rimane anche Veltroni, schiacciato da dalemiani ed ex popolari che domandano una ristrutturazione dell´opposizione più incisiva e un volto diverso al Pd. L´ex sindaco di Roma si sta rivelando indeciso sui rapporti con Di Pietro, non lo segue ma non lo isola nell´estremismo verbale. In attesa di vedere cosa accadrà in piazza l´8 luglio nel Pd continua a mancare quel coraggio riformista che era stato annunciato nel tour elettorale di Veltroni.
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