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La politica dell’emoticon

Una mosca nera può migliorare la vita. Il fatto è noto, ma la lezione che se ne trae tarda a far presa. Ad Amsterdam, nei bagni dell’aeroporto di Schiphol, “le autorità hanno fatto incidere l’immagine di una mosca nera in ciascuno degli orinatori. Sembra che gli uomini, urinando, non prestino molta attenzione a dove mirano, e questo può creare non pochi problemi; ma se vedono un obiettivo, l’attenzione e quindi l’accuratezza aumentano. Secondo l’uomo che ha avuto l’idea, questo escamotage fa miracoli. ‘Migliora la mira,’ dice Aad Kieboom; ‘Se un uomo vede una mosca, la prende di mira’. Kieboom, che è anche un economista, dirige l’espansione delle strutture di Schiphol. Il suo staff ha condotto una serie di esperimenti e ha scoperto che le mosche incise negli orinatori riducono le fuoriuscite di urina dell’80 percento”.
Quello delle mosche di Schiphol è l’esempio preferito di R. H. Thaler e C. R. Sunstein che lo richiamano spesso nel saggio La spinta gentile. Il saggio è il manifesto ideologico del movimento del Partenalismo libertario e, secondo la stampa, è stato uno dei libri-guida della campagna elettorale di Obama, che se ne è servito anche per interpretare la crisi del sistema finanziario. Il Presidente USA ha portato con sé Sunstein alla Casa Bianca, nominandolo a capo dell’Office of information and Regulary Affairs (Thaler invece insegna all’Università di Chicago, dove dirige il Centre for Decision Research).
La vicenda delle mosche di Schiphol serve ai due autori per spiegare l’idea semplice e geniale del loro programma per migliorare le condizioni di vita dei cittadini: tutti noi possiamo essere stimolati e incoraggiati a prendere decisioni sagge con piccoli incentivi sufficienti a cambiare i comportamenti casuali che poniamo in essere quotidianamente.
Scrivono Thaler e Sunstein: “siamo convinti che le istituzioni del settore privato e del settore pubblico debbano fare uno sforzo consapevole per indirizzare le scelte degli individui in modo da migliorarne le condizioni di vita. Per come lo intendiamo noi, un provvedimento è ‘partenalistico’ se cerca di influenzare le scelte in modo migliorare il benessere di coloro che scelgono, secondo il giudizio di questi ultimi” (corsivo degli Autori).
Facendo tesoro dell’esperienza di marketing dei supermercati, in una mensa scolastica è bastato mettere all’altezza degli occhi il piatto di bastoncini di carota, sostituendo quello delle patatine fritte, per vederne aumentato del 25 per cento il consumo.
Nessun ordine dall’alto, quindi, ma solo interventi che spingano gli individui in una direzione che possa migliorarne la vita. E’ la filosofia del pungolo, in lingua inglese “nudge”, il titolo originale del libro.
Alcuni Paesi la hanno già messa in pratica. Da tempo, a Londra, in molte strade sul marciapiede c’è la scritta “Look right” per aiutare i turisti, abituati a vedere le macchine arrivare da sinistra, ad adeguarsi alla viabilità inglese.
Il libro dimostra come il loro metodo possa essere efficacemente utilizzato nei campi più disparati: dalla donazione di organi allo smaltimento dei rifiuti, alla lotta all’obesità. Sono molto interessanti i risultati ottenuti dai pungoli sociali per ridurre il consumo di energia. In California, un campione di famiglie ha ricevuto un segnale non verbale circa il loro consumo energetico rispetto alla media della zona. Un emoticon sorridente indicava che la loro condotta era oggetto di approvazione sociale; uno imbronciato, della disapprovazione. Ebbene, le famiglie che hanno ricevuto l’emoticon imbronciato hanno immediatamente ridotto i consumi; mentre quelle che dinanzi alla segnalazione scritta di consumi inferiori alla media avevano mostrato la tendenza ad aumentarli hanno smesso di farlo quando hanno ricevuto l’emoticon sorridente.
Si tratta di una esperienza illuminante, che dimostra come i pungoli sociali possano essere utile strumento per introdurre pratiche di buona cittadinanza. Per Thaler e Sunstein, misure basate sui pungoli dovrebbero essere adottate sicuramente dalle istituzioni pubbliche, ma anche da quelle private.
In Italia, il loro saggio ha avuto buone recensioni, ma non ha dato vita ad alcun dibattito né mi risulta abbia ispirato qualche iniziativa concreta. Nei prossimi mesi il federalismo diventerà realtà e le amministrazioni locali saranno investite di una serie di compiti ai quali non sono del tutto preparate. E allora la filosofia del pungolo potrebbe rivelarsi un grande risorsa per indirizzare i cittadini verso scelte e comportamenti che aumentando i benefici individuali riducano i costi sociali.


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